Coldiretti, cambiano le abitudini per la crisi: il gas sostituito da stufe e camini. Import legna a +26%
Con il crollo dei consumi di gas ai minimi da dieci anni, sono aumentate nello stesso arco di tempo del 26% le importazioni di lega da ardere per tenere accesi stufe e camini, per i quali si è registrato con la crisi un vero boom. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti. Con la crisi e l’aumento del prezzo dei combustibili, quest’inverno sono state accesi oltre sei milioni di stufe e camini sul territorio nazionale. Una dimostrazione evidente del ritorno di forme di riscaldamento che sembravano dimenticate dovuto – precisa la Coldiretti – al crescente interesse verso questa forma di energia che e diventata competitiva dal punto di vista economico oltre a essere più sostenibile dal punto di vista ambientale. Una tendenza dovuta in parte alla riapertura dei camini nelle vecchie case e alla costruzione di nuovi, ma anche a una forte domanda di tecnologie più innovative nel comparto delle stufe a legna, delle caldaie e pellets dove l’industria italiana soddisfa oltre il 90% delle domanda sul mercato interno mentre destina quasi un terzo della produzione nazionale alle esportazioni. L’Italia – continua la Coldiretti – è diventato il primo importatore mondiale di legna da ardere nonostante la presenza sul territorio nazionale di 10 milioni e 400 mila ettari di superficie forestale, in aumento del 20% negli ultimi 20 anni. “Appare quindi evidente – conclude Coldiretti – l’importanza di rilanciare la gestione dei boschi che, oltre alle valenze territoriali, sociali e paesaggistiche, potrebbe contribuire in modo decisivo anche al raggiungimento degli obiettivi del Piano d’azione nazionale al 2020”.
Fonte: ITALPRESS