Con Ritagli, mostra personale di Ellen G., riparte il progetto Cultura Energia Economica, nato lo scorso anno da una proposta dell’ODCEC e Fondazione Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli, con la direzione artistica di Antonio Minervini, con l’intento di dare un supporto concreto alla creatività, considerata come elemento fondante anche della cultura di impresa.
Un fluido intreccio di intagli decorativi ed elementi iconografici scuciti e integrati in una nuova partitura compositiva, inaugura giovedì 8 novembre, ore 18.30, il percorso espositivo Ritagli, accompagnato da un testo critico a cura di Paolo Mamone Capria. A ospitare l’evento, aperto al pubblico fino al 19 dicembre, è MEDÌ, l’organo di mediazione dell’ODCEC, in Piazza dei Martiri 30, Napoli.
In mostra, 25 lavori di medio e piccolo formato, di cui 4 retablo, 13 papier collé e 4 lavori in tecnica mista. I papier collè di Ellen G. sono eseguiti adottando una tecnica di matrice dadaista: selezione, accostamento e ritaglio sono il preludio alla fusione che avviene mediante innesto di colla e interventi pittorici nelle parti di giuntura. Dalla congiunzione di elementi grafici e volumi scultorei nascono invece i retablo in terracotta ingobbiata, completati da papier collé.
Ellen G. possiede una cultura visiva ampia e profonda, che spazia dalla pittura alle arti decorative e che le deriva sicuramente dai suoi studi e dall’essere lei stessa figlia di artisti. Tuttavia a poco varrebbe l’abbondanza dei dati culturali se di suo Ellen G. non avesse quel “gusto”, come si sarebbe detto un tempo, cioè quella capacità di trascegliere e di guidare secondo principi di armonia e di ordine il rigoglio delle suggestioni culturali. Giacché l’essenza di questi collage da lei ideati è proprio in una sorta di densa autoreferenzialità artistica in cui i sintagmi di storia dell’arte con delicati slittamenti di senso si smembrano e si fondono in nuove, riuscite tessiture compositive.
Attraverso una consapevole scelta degli accostamenti cromatici, che procedono nel senso di una morbida fusione, quasi tonale diremmo, di tinte, le opere assumono un aspetto di intreccio fluido e preziosamente decorativo, che ci ricorda a tratti certi tessuti dell’India o comunque di terre orientali, e con l’Oriente trova ulteriori, sotterranei rimandi nel segno di quella sintesi conciliativa che sembra guidare l’approccio spirituale al mondo della nostra artista
Ellen G. è architetto, conservatore di beni culturali, PhD in storia dell’arte. Affianca all’attività artistica l’insegnamento, la ricerca storico-artistica e la critica d’arte.
I suoi media d’elezione sono il papier collé e la scultura in ceramica. Le sue opere sono state esposte in rassegne e mostre personali e acquisite a collezioni private e musei.
Ha realizzato inoltre interventi in spazi pubblici. Il suo nome d’arte deriva dall’assonanza con la radice linguistica greca «lg», da cui légo, “mettere insieme”, in quanto il legame relazionale rappresenta una costante nel suo lavoro, la cui modalità creativa si incentra, appunto, sulla ricerca di correlazioni tra elementi del vissuto e del pensiero, spesso desunti dal repertorio universale dell’arte, talaltra da quello naturale, iconico o simbolico.