Sono 6 i ristoranti che il 22 novembre 2018 all’Ambasciata d’Italia a Mosca hanno ottenuto per la prima volta il premio Ospitalità italiana 2019. Si tratta di un riconoscimento importante che certifica i migliori ristoranti italiani in Russia che garantiscono il prodotto Made in Italy oltre gli Urali. Ospitalità italiana è una iniziativa promossa da Unioncamere con il supporto di ISNART (Istituto nazionale Ricerche turistiche) e che ha l’obiettivo di certificare i migliori ristoranti italiani in tutto il mondo per tutelare e garantire la qualità e l’autenticità della nostra cucina.
Le strutture che hanno deciso di ottenere il marchio devono garantire il rispetto di tutti i parametri indicati nel disciplinare tra cui l’utilizzo dell’olio extra vergine d’oliva, dei prodotti DOP e IGP, della proposta gastronomica, della carta dei vini, della identità e distintività e di molti altri parametri.
L’Ambasciatore d’Italia a Mosca, P. Terracciano, e la Direttrice dell’Uff. CCiR di Mosca, M. Florio, hanno consegnato i certificati agli chef e ai ristoratori premiati. Tra i vincitori di quest’anno che si sono aggiudicati il premio Ospitalità italiana 2019, ci sono 6 ristoranti italiani a Mosca (Aist, Assunta Madre Moscow, OVO by Carlo Cracco, Officina, Pinzeria su Shlyuzovy, Pepe Nero), uno a Samara (Taverna Dom Sivrè) e uno a San Pietroburgo (Amo Cucinare).
Noi abbiamo deciso di farvi viaggiare con la fantasia a San Pietroburgo per raccontarvi l’importanza del premio per il vincitore Amo Cucinare attraverso in un’intervista allo chef Maurizio Peccolo:
Quando e perché ha deciso di dedicarsi alla cucina?
La decisione di dedicarmi all’arte culinaria nasce dai miei primi esperimenti all’età di 12 – 13 anni, quando in famiglia “combinavo qualche guaio” nella cucina di mamma… Decisamente avevo una propensione per la pasticceria e la mia intenzione era di andare a imparare il mestiere in una Pasticceria in Treviso il cui titolare era un caro amico di famiglia.. (in quegli anni era normale andare al lavoro come apprendista). Ma, terminata la scuola dell’obbligo, mi consigliarono di frequentare una Scuola Alberghiera, in modo da avere un diploma. Così iniziai il mio percorso in cucina, da lavapiatti nella prima Trattoria (Da Dino in Treviso) scoprendo la passione, la dedizione necessaria ed anche quanti sacrifici servono per questa professione; seguirono le stagioni (estive e invernali) in Italia, scoprendo in ogni regione italiana differenti prodotti e culture da imparare e valorizzare. Il passo successivo divenne l’estero, dove la cucina Italiana è sempre ben vista e apprezzata, e quindi eccomi approdare a San Pietroburgo in AMO CUCINARE per poter donare ai nostri ospiti il meglio della cucina italiana
Che importanza ha per voi il conseguimento dell’attestato Ospitalità Italiana?
Sappiamo che questo marchio è assegnato solo a esercizi che hanno un’offerta di eccellenza, quindi ha un enorme valore a livello culturale. Significa che, Amo Cucinare propone una un’autentica Cucina Italiana, certificata da esperti del settore. Significa offrire non solo un buon Menu, ma un’immersione a 360° gradi, di cucina, cultura e cantina italiana. Come chef Italiano ha significato un importante lavoro di preparazione con lo staff, per trasmettere concetti e filosofia del Made in Italy, non semplicemente proponendo ricette Italiane, ma far pensare in italiano lo staff, portandolo a comprendere le tradizioni e la nostra cultura dell’ospitalità. Un ringraziamento particolare va ai miei titolari, Marina ed Evgeniy per la disponibilità e l’aiuto datomi, a tutto il personale di sala e cucina che mi ha supportato (e sopportato!!! a volte ) incoraggiato e datomi la possibilità di raggiungere insieme il traguardo.
C’è un piatto della cucina italiana che i clienti richiedono più spesso?
A Dio piacendo, il popolo russo ama la cucina italiana in generale. In ristorante offriamo un’accurata selezione di ricette di cucina regionale, importando il massimo dei prodotti italiani DOP e IGP attualmente reperibili in Russia, con un occhio di riguardo anche al mercato locale per quel che riguarda frutta e verdura. In linea di massima sono apprezzati le paste e i risotti (serviti al dente!) a seguire le pietanze a base di pesce e carne, un occhio particolare è dato alla carta dei dessert che propone una selezione di classici, anche rivisitati in chiave moderna, ma il nostro top seller è il Tirami Su servito a cucchiaio, degno erede del Ristorante Le Beccherie in Treviso dove il TiramiSu è stato inventato.
La cucina in generale, e quella italiana in particolare, è passione e fantasia. Quella italiana però sperimenta poco, perché è molto legata ai gusti della tradizione. Nel vostro ristorante tendente a proporre la tipica cucina della tradizione italiana oppure la utilizzate come partenza per reinventare alcuni piatti tipici?
Passione e fantasia, unite a esperienza e caparbietà possono portare a grandi risultati. All’estero ci sono molte più variabili, dai prodotti non reperibili, alle mancate consegne, insomma, bisogna aspettarsi ogni giorno una nuova sorpresa. Quindi la parola d’ordine è capacità di adattamento, flessibilità e fantasia… sempre non perdendo di vista l’essere italiano in un ristorante Italiano all’estero. Abbiamo per il 2019 un programma di eventi che ci porteranno a camminare e degustare l’Italia regione per regione, con ricette rigorosamente originali, con l’apporto dei testi scolastici dell’ Istituto Alberghiero di Castelfranco Veneto e dell’Accademia della Cucina Italiana, mentre nel quotidiano abbiamo sia i classici che alcune rivisitazioni, sempre all’interno di prodotti tipici. È molto apprezzato il Menu degustazione che è rivisitato ogni quindici giorni, basato sulla stagionalità e sul brainstorming del team, dove ognuno può proporre un’idea nuova che è sviluppata e poi, nel caso rispetti la nostra filosofia, sono inseriti in menu.
La prima foto dell’articolo è del CCIR (http://www.ccir.it/ccir/22-novembre-2018-mosca-premiazione-ospitalita-italiana/)
articolo presente in www.sguardoadest.it