Il risparmio alimentare è una missione da compiere ogni giorno con gesti semplici ma non per questo trascurabili. Lo spreco alimentare si consuma in luoghi precisi, nelle case e non solo. L’intera filiera di produzione è a rischio spreco così come la distribuzione e la ristorazione. Occorrono dunque azioni su più livelli ma è indispensabile la collaborazione di tutti.
Le tappe dello spreco alimentare
Se pensiamo che gli avanzi di cibo nei nostri piatti siano l’unica fonte di spreco alimentare ci sbagliamo di grosso. Un’altra origine la si può trovare nei nostri frigoriferi o nelle nostre dispense se i cibi non sono conservati nella maniera ottimale o hanno superato la data di scadenza.
Le problematiche di un supermercato, anche se con numeri altamente superiori, sono simili a quelle domestiche. Bisogna fare i conti con l’invenduto soprattutto nei reparti gastronomia e fresco e controllare le date di scadenza in tutti gli scaffali.
La ristorazione è un altro punto nevralgico. Anche in questo caso pensiamo agli avanzi che gli avventori lasciano nei loro piatti quando in realtà tutta l’organizzazione può essere a rischio. Per evitare sprechi bisogna saper gestire tutte le singole fasi di lavoro: dagli ordini alle porzioni.
Risparmio alimentare: cosa fare
Per ridurre gli sprechi alimentari, dicevamo, bastano semplici azioni ma compiute da tutti. Ricapitoliamo in breve i contributi che ognuno di noi può dare:
- Fare una lista della spesa: pianificare gli acquisti alimentari in modo intelligente può aiutare a ridurre gli sprechi.
- Fare attenzione alle confezioni: evitare di acquistare confezioni troppo grandi, specialmente di prodotti freschi, può contribuire a ridurre gli sprechi.
- Conservare gli alimenti correttamente: è importante conservare gli alimenti nel modo corretto per evitare che si deteriorino e debbano essere gettati.
- Utilizzare il cibo avanzato: il cibo avanzato può essere utilizzato in numerose ricette, ad esempio per preparare zuppe, insalate o piatti di pasta.
- Ridurre le porzioni: porzionare bene il cibo può aiutare a evitare di preparare troppo e di dover buttare il cibo avanzato.
- Donare il cibo in eccesso: se si hanno alimenti in eccesso, invece di buttarli si possono donare a enti benefici o a persone in difficoltà.
- Compostare: se il cibo non può essere riutilizzato o donato, si può compostare per ridurre il volume di rifiuti.
- Fare attenzione alla data di scadenza: non confondere la data di scadenza con quella di conservazione, che può essere più lunga. In questo modo si evita di buttare cibo ancora buono.
Saper leggere le etichette
Imparare a leggere bene le etichette sulle confezioni dei cibi è fondamentale per se stessi e per il pianeta. Al momento esistono due tipi di segnalazione riguardo alla data di scadenza: “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro“. La prima segnalazione fa riferimento a cibi con scadenza breve per cui dopo la data segnata sull’etichetta l’alimento, se consumato, potrebbe provocare danni alla salute. La seconda segnalazione, invece, si riferisce ad alimenti con una scadenza più lunga. Per questi cibi la data segnata sull’etichetta indica un tempo entro il quale l’alimento conserva le sue qualità di freschezza. Consumare l’alimento dopo la data segnata non nuoce alla salute.
Oggi la tecnologia ci aiuta anche nel risparmio alimentare. Esistono diverse app che ci segnalano la possibilità di acquistare a prezzi scontati alimenti vicini alla scadenza o invenduti nella giornata. Cibi assolutamente commestibili che rischiano di finire nella pattumiera.