La riqualificazione urbana a Napoli riparte da Bagnoli. Firmato ieri nel capoluogo partenopeo il protocollo d’intesa per i lavori di riqualificazione dell’area industriale dell’ex Ilva. Un impegno economico importante a sostegno di progetti ideati a partire dagli anni Novanta.
Riqualificazione urbana a Napoli: il protocollo d’intesa
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi hanno firmato, ieri, il Protocollo di intesa “per la celere realizzazione degli interventi inseriti nel programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio”. Presente anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Parliamo di un accordo essenzialmente finanziario, con un impegno di spesa di 1 miliardo e 200 milioni di euro che sarà utilizzato per portare a pieno compimento un progetto già approvato nelle sue specifiche tecniche.
Il futuro di Bagnoli
Quale sarà il nuovo volto dell’ex area industriale di Bagnoli-Coroglio? L’intera area sarà trasformata in un Parco Urbano. Per la sua realizzazione è necessario prima di tutto terminare la bonifica. Per questo lavoro sono stati stanziati più di 56 milioni di euro, esiste un progetto definitivo ed è stata anche definita la ditta aggiudicante. Bisognerà poi procedere con la rimozione della colmata e la bonifica degli arenili e con il risanamento dei sedimenti marini. Queste opere, per le quali sono stati previsti rispettivamente più di 220 milioni e circa 408 milioni di euro, non sono state ancora appaltate ad alcuna azienda.
Andranno a completare il progetto gli interventi per le infrastrutture Energia e TLC (1.400.000 di euro circa), le infrastrutture idriche (203 milioni circa), gli interventi per l’accesso all’area e la viabilità interna (48 milioni circa) e quelli per il waterfront (157 milioni circa), oggi immancabile nei progetti di riqualificazione di aree che hanno un rapporto con l’acqua. Anche per il waterfront e la realizzazione del Parco Urbano le gare d’appalto sono ancora da indire.
L’accordo prevede anche la nomina di un Commissario straordinario per l’esecuzione dei lavori individuato nella persona del sindaco di Napoli, Manfredi.
Dalle terme alle industrie
Anticamente sede di diversi stabilimenti termali, Bagnoli è molto più nota per il suo insediamento industriale, l’Italsider diventato poi Ilva, che ha occupato il sito per circa novant’anni. Racchiusa tra Pozzuoli e Posillipo, si affaccia sulla baia di Pozzuoli accanto alla piccola isola di Nisida.
I progetti di riqualificazione ambientale sono nati subito dopo la dismissione dell’Ilva, avvenuta agli inizi degli anni Novanta. In questi trent’anni si sono succedute diverse idee, come ad esempio quella dell’archeologia post industriale. Nel 1999 fu anche apposto un vincolo paesaggistico parziale. Gli alti costi dovuti essenzialmente alla bonifica del sito hanno poi rallentato e arenato il completamento dell’opera di riqualificazione.
Si è proceduti per lotti e il risultato di questa politica sono la creazione del polo didattico-scientifico Città della Scienza e la ristrutturazione del pontile di Bagnoli lungo 900 metri come passeggiata.