Riparte per il secondo semestre il ciclo di incontri Cinema Mon Amour al cinema Academy Astra di via Mezzocannone. Sarà il corpo umano al centro degli incontri e delle dodici proiezioni didattiche della rassegna.
Protagonista dei mercoledì dell’Astra sarà un corpo hollywoodiano dirompente, mostruoso o comunque fuori norma. Si parte mercoledì 6 marzo, alle 14 con i ‘Mercoledì dei classici’ con il corpo di Marlene Dietrich in Venere bionda per proseguire poi con quello di Sigourney Weaver nel primo Alien, vedremo un corpo di donna che gioca con gli attributi della mascolinità, accogliendo o allontanando le traiettorie canoniche del desiderio. Il corpo mostruoso dell’astuta belva aliena o quello fuori norma dell’Edward mani di forbice, novello Frankenstein, di Tim Burton, invitano, dal canto loro, ad interrogarsi sull’essere altro, straniero, anche quando è quello diversamente esuberante del nemico pubblico Scarface.
Sempre difficile da gestire è anche un corpo, come quello di Kim Novak in Vertigo di Alfred Hitchcock, che si fa simulacro di un amore perduto: un corpo immagine, come il cinema stesso, che evoca e suggerisce, e che induce, pericolosamente, a meccanismi proiettivi non sempre virtuosi.
La ricchezza dei costumi, insieme a corpi mostruosi e spazi fiabeschi ottenuti con sofisticati effetti speciali, caratterizzano un’operazione interessante come quella di Matteo Garrone a partire dai cunti di Basile, che aprirà ‘I giovedì dell’Astra’, giovedì 7 marzo alle 19 nel quadro di un evento su Basile e il cinema nato in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte. Il cinema veste i corpi di segni e identità attraverso i costumi anche quando l’ambientazione non sia in epoche passate, come nel caso di L’altro volto della speranza di Aki Kaurismaki, film recente e molto attuale di un regista che ha sempre da insegnare su possibili orizzonti di visione inattesi. Se dal presente guardiamo indietro, ad un remoto passato, troviamo un film come Brancaleone alle crociate di Mario Monicelli, un capolavoro reso tale anche dai costumi di Gabriele Mayer, che ha scelto per noi il film. In collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli e a partire dall’omaggio a questo maestro, nella giornata del 21 marzo verrà dedicato un seminario all’importanza dei costumi e delle scenografie, e agli artisti che le pensano, elaborano e creano per vestire i corpi e rendere vivi, abitabili e significanti gli spazi.
Il corpo e la voce saranno invece protagonisti di una serata, che nasce da un progetto congiunto con la Cineteca di Bologna, dedicata alla tradizione dello spettacolo popolare partenopeo. Protagonista di questo appuntamento di Napoli che canta sarà la cantattrice Dolores Melodia che, con Michele Signore, si esibirà accompagnando il raro Un amore selvaggio di Raffaele Viviani del 1912.
Gli attori, i cui corpi dominano il cinema e l’immaginario, lavorano in una dimensione dialettica con i costumi, che vestono e usano per comunicare, e con lo spazio, che abitano per farsi persone vive. Così si staglia nell’immaginario un’icona indimenticabile: il John Travolta/Tony Manero ballerino di La febbre del sabato sera, film che porta nuovamente laCineteca di Bologna a Napoli con i suoi preziosi restauri.
Saranno i docenti ad introdurre i mercoledì dei classici, mentre i giovedì si alterneranno, insieme agli studiosi, personalità del mondo dello spettacolo e della cultura.