La situazione tra Ucraina e Russia ha portato ad un “rincaro” ancora più pesante dell’energia e delle materie prime. Una situazione che sta mettendo sotto pressione in maniera problematica molte aziende italiane. Si cercano soluzioni ed anche in fretta.
La difficile situazione delle aziende italiane tra rincaro energia e materie prime
La ripresa post-pandemia si stava rivelando come la perfetta occasione di rilancio dopo anni di grigio all’interno dei nostri settori produttivi. Il blocco di due anni causa lockdown ma la ripresa è stata la “naturale” risposta a questa situazione.
Una ripresa, forse, fin troppo vigorosa con le materie prime che stanno iniziando a scarseggiare causa la domanda troppo alta. Situazione “paradossale” ma forse prevedibile vista l’alto numero di aziende che stanno, finalmente, aumentando i “giri del motore” dopo la lunga pausa e la fine del lavoro da remoto.
Le aziende sono coloro le quali hanno risentito più di tutti dell’intero ciclo di rialzi, una situazione che non è solo teorica ma anche pratica con:
- petrolio più 13 per cento a dicembre 2021 su fine 2019
- rame più 57 per cento
- cotone più 58
Se, poi, parliamo del prezzo del gas, allora, il discorso assume valori ancora più “pesanti”. Grazie ai rincari causati dalla guerra tra Russia ed Ucraina, il gas naturale ha subito un rialzo del 723 per cento.
Rincari energia
Le aziende, però, non soffrono solo a causa delle materie prime ma soprattutto per i rincari dell’energia elettrica. Le bollette schizzano alle stelle e la situazione geopolitica attuale non è l’unico motivo. Tornando al discorso del gas, il suo rapido aumento di prezzo ha portato all’innalzamento dei costi si è poi trasferita sul prezzo dell’energia elettrica in Italia, facendo lievitare i costi energetici delle imprese.
Il forte aumento dei costi si è tradotto in una brusca compressione dei margini operativi ovvero il reddito di un’azienda basato solo sulla sua gestione operativa senza considerare gli interessi, le imposte, il deprezzamento di beni e gli ammortamenti.
La sofferenza dei margini è maggiore nei settori più a valle, che producono beni di consumo, per esempio, abbigliamento e mezzi di trasporto, ma anche nei settori energivori come cemento e ceramica, metallurgia, legno e carta.
Aziende italiane, sono loro che soffrono di più?
Le aziende italiane, in questo momento, sono coloro le quali per prime stanno subendo i rincari nelle bollette. Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria. “Sono le imprese ad aver assorbito finora i rincari, anziché trasferirli sui prezzi. Inoltre paghiamo l’energia molto più dei concorrenti francesi e tedeschi rischiando di perdere quote di mercato in maniera irreversibile”.