Bocciato il piano di rimpatrio immigrati del governo del Regno Unito. A mettere la parola fine al progetto partito da lontano è stata la Corte Suprema britannica che lo ha giudicato illegale. Mancherebbero, infatti, i livelli minimi di sicurezza da garantire a chi fugge da povertà e guerra.
Il piano di rimpatrio degli immigrati da Boris Jhonson…
Il piano bocciato dalla Corte Suprema britannica era nato con il governo di Boris Jhonson e prevedeva il trasferimento in Ruanda degli immigrati in attesa di ricevere asilo, vale a dire i migranti che hanno richiesto asilo in Gran Bretagna e le cui domande non sono ancora state esaminate. Una misura, questa, che aveva il chiaro scopo di dissuadere i migranti ad avvicinarsi alla Gran Bretagna.
Grazie all’impegno di tante associazioni per i diritti umani, la misura non aveva mai trovato la sua applicazione pratica. Si pensi che il primo aereo con a bordo sette migranti diretto in Ruanda era stato bloccato, subito prima del decollo, per effetto di una sentenza della Cedu, la Corte Europea dei diritti dell’uomo.
Nel tempo si sono succeduti diversi ricorsi presentati da associazioni e da migranti. L’Alta Corte, che rappresenta il primo grado di giudizio, aveva accolto otto ricorsi di altrettante persone che ritenevano ingiusto il loro trattamento.
… a Rishi Sunak
Terminata l’epoca di Jhonson, il piano è stato tramandato ai suoi successori. Prima Lizz Truss e ora Rishi Sunak hanno fatto proprio questo stesso progetto che ha continuato a essere contrastato, pur se non nella sua essenza, quanto meno nelle sue applicazioni.
Lo scorso giugno, la Corte di appello si era pronunciata contro il trasferimento in Ruanda, ritenuto Paese non sicuro. A quel punto il governo Sunak aveva presentato ricorso alla Corte Suprema.
La decisione della Corte Suprema
Il tribunale, che rappresenta il massimo grado di giudizio, ha respinto il ricorso del governo. In realtà ha fatto qualcosa di più: è andata oltre i singoli provvedimenti adottati per dare una valutazione del piano migranti nella sua interezza. La Corte Suprema ha, infatti, bollato il piano di respingimento migranti come illegale. Ha ribadito quanto già affermato dalla Corte d’appello sul Ruanda. Il Paese africano, protagonista nel 1994 di una guerra civile che ha portato al genocidio di persone di etnia Tutsi, non è un Paese sicuro. Ci sono grosse probabilità che le autorità ruandesi, una volta arrivati i migranti, decidano per il loro rimpatrio nei Paesi d’origine. Questa eventualità violerebbe le leggi sui diritti umani poiché esporrebbe le persone al pericolo.
La sentenza rappresenta un duro colpo al governo Sunak che ha fatto del respingimento dei migranti il suo punto centrale. Lo stesso Sunak ha ribadito il suo impegno a rimanere fedele a tale punto e ribattuto che sta già lavorando a un nuovo piano.