Le sue frasi sono tra le più celebri nel calcio italiano, il suo pragmatismo è storico ed è entrato nel cuore di tutti gli appassionati. Mister Boskov avrebbe compiuto il 16 Maggio scorso 90 anni, ecco quindi un piccolo viaggio per ricordare chi fosse Vujadin Boskov.
I 90 anni di Mister Boskov dalla Jugoslavia all’Italia ed oltre
Prima di essere l’allenatore che tutti ricordano con affetto, Boskov fu prima di tutto un calciatore che per la maggior parte della sua carriera sul campo non lasciò mai la Serbia (allora ancora facente parte della Jugoslavia) se non per trasferirsi negli ultimi anni della sua carriera prima in Italia con la Sampdoria e poi in Svizzera. Insomma, la sua carriera da centrocampista non gli regalò grandi gioie ma fu quando decise di diventare allenatore che lasciò davvero la sua impronta sulla storia del calcio.
Gli “inizi” in Jugoslavia
La carriera da allenatore di Boskov partì come per la sua carriera da calciatore ovvero nel Vojvodina. Lì mister Boskov fece un primo capolavoro facendo vincere al club il suo primo campionato nazionale per poi andare ad allenare la sua nazionale dove vince a “sorpresa” il girone di qualificazione all’europeo imponendosi sull’Olanda del calcio totale ma perdendo lo spareggio finale contro l’Unione Sovietica. Lascierà poi la sua madre patria a causa dei dissapori con il regime di Tito.
Olanda e Spagna
Lasciata la madre patria, Boskov arrivò in olanda dove guidò il Den Haag. Con i cigni vinse la Coppa d’Olanda 1974-1975, battendo in finale il Twente. Due anni dopo passò alla guida del Feyenoord anche se si rivelò una esperienza di non grandissimo successo. Boskov, però, nel 1978 lascia l’Olanda a causa di una nuova legge sugli extracomunitari. Arriva quindi in Spagna dove prima allenò il Real Saragoza poi approdò al Real Madrid dove conquistò una finale di Coppa dei Campioni, un campionato e due Coppe di Spagna per poi concludere la sua esperienza nella penisola iberica con lo Sporting Gijon.
L’arrivo in Italia
Siamo nel 1984 quando ad Ascoli Piceno arriva Boskov. E’ l’inizio della sua lunga permanenza in Italia dove attraversò praticamente tutta la penisola tra Ascoli, Sampdoria, Perugia, Roma (dove fece debuttare un 17enne Francesco Totti) e Napoli con un breve periodo in Svizzera al Servette. Nel campionato italiano, Boskov raggiunge i maggiori successi “all’ombra della Laterna” sponda blucerchiata dove costruì uno storico ciclo di esperienze e vittorie che fruttò alla squadra genovese 1 scudetto (’90-’91), 2 coppe Italia (’87-’88 / ’88-’89), 1 Supercoppa italiana (1991), 1 Coppa delle Coppe (’89-’90) e una finale di Coppa dei Campioni (1992). La sua ultima esperienza da allenatore arriva nel 1999 dove per anno fu CT della nazionale jugoslava. Morì nel 2014 a Novi Sad, in Serbia.