Riforma giustizia: il nodo Nordio viene al pettine abbastanza velocemente. In campagna elettorale Giorgia Meloni non aveva fatto mai mistero che il nuovo governo avrebbe messo subito mano ad una nuova riforma della Giustizia, anche perché è la stessa Europa che ce la chiede a gran voce da tempo.
- Processi più veloci
- Carriere separate
- Depenalizzazione
- Spending Review
Questi i quattro cardini della Riforma pensata dal nuovo ministro della Giustizia Carlo Nordio che farebbe seguito alla precedente che porta il nome dell’allora Guardasigilli Marta Cartabia.
Il nodo, la parte più indigesta della Riforma, diciamo così, alla Magistratura è senza dubbio quella che riguarda il discorso delle carriere separate fra Pubblici Ministeri e Giudici stabilendo che chi accede alla Magistratura inquirente non potrà mai passare a quella giudicante e viceversa.
Ci sarebbe, in realtà, anche tutto la querelle della cosiddetta Geografia Giudiziaria che dovrebbe mettere mano all’annosa questione delle Carceri e delle condizioni di vita all’interno delle stesse sia per gli operatori che per i detenuti. Si sa da tempo che molte carceri sono in condizioni molto particolari per affollamento e condizioni minime di tenuta e queste sono estremamente legate anche ai territori su cui nascono oltre la fatiscenza degli anni.
La ‘battaglia’ non è nemmeno iniziata e i mal di pancia sono tanti e variegati, aspettiamo e vediamo che cosa succederà visto che il Ministro non sembra minimamente intenzionato a recedere dalle proprie intenzioni ed i numeri in Parlamento il Governo li ha ed anche abbondanti a dispetto delle opposizioni che strepitano.