La riforma fiscale 2023 è un argomento di grande rilevanza e attualità che sta suscitando grande interesse e dibattito nella società. Il governo, consapevole delle esigenze del Paese e degli italiani, ha varato una nuova serie di misure per rendere il sistema fiscale più equo ed efficiente. La riforma mira a ridurre la pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese, promuovendo la crescita economica e stimolando gli investimenti. In questo articolo esamineremo le principali novità introdotte dalla riforma fiscale e le possibili conseguenze che esse potrebbero avere sull’economia.
Riforma fiscale 2023: i contenuti del testo
La riforma fiscale del 2023 comporterà una completa revisione del sistema tributario che dovrà essere attuata entro 24 mesi dalla data in cui entrerà in vigore la legge delega per la riforma fiscale. Questa revisione sarà effettuata mediante l’emissione di uno o più decreti legislativi, come annunciato durante uno degli ultimi Consiglio dei Ministri.
I contenuti principali riguardano:
- la finalità di ridurre la pressione fiscale,
- aumentare il grado di certezza del diritto,
- ridurre il contenzioso,
- migliorare il rapporto fisco-contribuente,
- delineare un sistema in grado di attrarre i capitali esteri.
L’intervento legislativo va ad interessare:
- i principi generali,
- i singoli tributi,
- la compatibilità con l’ordinamento unionale e internazionale,
- lo Statuto del contribuente,
- i procedimenti di accertamento e le sanzioni,
- la riscossione,
- il contenzioso.
Cosa cambia per l’irpef?
Il cambio delle aliquote Irpef è tra le novità principali della riforma del fisco 2023. Attualmente le aliquote previste sono quattro e corrispondono al 23%, 25%, 35% e 43%. Con la nuova legge il numero delle aliquote cambierà: passerà da quattro a tre. Il nuovo sistema delle tre aliquote si divide nei seguenti “segmenti”:
- 23% per i redditi fino a 28 mila euro;
- 35% per i redditi oltre 28 mila e fino a 50 mila euro;
- 43% per i redditi oltre 50 mila euro.
Iva, Ires e Irap
Altre novità previste dalla legge delega riguardano l’Iva, l’Irap e l’Ires. L’Iva sarà azzerata sui beni di prima necessità, come pane, pasta e latte adeguandosi, così, agli standard europei. L’Irap, tassa versata dalle aziende, sarà gradualmente superata. Quanto all’Ires, altra imposta a carico delle aziende, sarà reimpostata secondo un sistema a due aliquote. Le aziende che investiranno e assumeranno pagheranno di meno.
Lotta all’evasione fiscale
La riforma fiscale 2023, inoltre, si concentra sull’abbattere il famoso tax gap ovvero la differenza tra le imposte che vengono effettivamente incassate dalle amministrazioni fiscali e quelle che si incasserebbero in un regime di perfetto adempimento spontaneo alla legislazione esistente. Il nuovo testo, infatti, si concentra su tre diversi punti per contrastare l’evasione fiscale:
- Utilizzo di tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, nel rispetto della tutela della privacy, per sfruttare al meglio il dati che arrivano al sistema informativo dell’anagrafe tributaria
- Nuove forme di collaborazione tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti
- Utilizzo completo dei dati che vengono resi disponibili tramite la fatturazione elettronica
- Rimozione dei micro-tributi in modo da eliminare tutti i costi di adempimento dei contribuenti che risultano elevati a fronte di un gettito trascurabile per lo Stato
In copertina foto di Steve Buissinne da Pixabay