La riforma fiscale 2023 sta prendendo sempre più forma ma se prima avevamo solo una linea generale, ora abbiamo delle indicazioni ben più chiare di novità ed obiettivi. Andiamo, quindi, a scandagliare dettaglio per dettaglio questa nuova riforma del fisco italiano.
Cosa vuol dire riforma fiscale?
Una riforma fiscale si riferisce ad un cambiamento significativo nella struttura e/o nel livello delle tasse e degli impieghi fiscali in un paese. Tale riforma può includere la riduzione o l’aumento delle tasse, l’eliminazione di alcune tasse, l’introduzione di nuove tasse o l’ammodernamento del sistema fiscale per renderlo più efficiente e più equo.
In genere, l’obiettivo principale di una riforma fiscale è quello di migliorare la situazione economica del paese, aumentando le entrate fiscali e riducendo le disuguaglianze fiscali. Inoltre, una riforma fiscale può essere mirata a semplificare il sistema fiscale, rendendolo più facile da comprendere e da gestire per i contribuenti e le autorità fiscali.
Obiettivi della riforma fiscale 2023
Il disegno di legge approvato d’urgenza durante il Consiglio dei Ministri n.26 svoltosi il 26 Marzo 2023 fa emergere la volontà dell’attuale governo di riformare pesantemente i procedimenti dell’amministrazione finanziaria. Il tutto per semplificare l’intero sistema fiscale e rivedere i meccanismi di accertamento, di riscossione e sanzionatori del Fisco. Questo è in linea con quello che abbiamo già potuto vedere all’interno della legge di Bilancio 2023.
Tra i principali obiettivi di carattere generale individuati dal disegno di legge emergono:
- incentivazione della crescita economica e natalità del Paese mediante la riduzione del carico fiscale;
- l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi;
- l’individuazione di meccanismi fiscali a sostegno di famiglie, lavoratori ed imprese.
Le maggiori novità
Dopo gli obiettivi della nuova riforma, adiamo a vedere quali sono le maggiori novità presenti nel disegno di legge:
- IRPEF: in nome dell’equità orizzontale, la riforma prevede una revisione totale di quello che è il meccanismo di tassazione del reddito delle persone fisiche
- IRES: cambiamenti anche per quanto riguarda il sistema di imposizione sui redditi delle società e degli enti, che sarà basata sulla riduzione dell’aliquota IRES qualora vengano rispettate determinate condizioni entro i due periodi d’imposta successivi a quello in cui è stato prodotto il reddito
- IVA: l’imposta sul valore aggiunto sarà azzerata sui beni di prima necessità, come pane, pasta e latte adeguandosi, così, agli standard europei
- IRAP: cambiamenti anche per l’imposta regionale sulle attività produttive. L’obiettivo? La sua abrogazione in modo tale potrà nascere una nuova sovraimposta IRES. Secondo il disegno di legge, questo potrà garantire un equivalente gettito fiscale
Quando la riforma sarà legge?
Ricevuta l’approvazione del Consiglio dei Ministri, il testo inizierà il suo percorso in Parlamento dove dovrà essere approvato dalle due camere. Approvato e pubblicato, il Governo avrà delega di emanare (entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge) uno o più decreti legislativi di organica e complessiva revisione del sistema fiscale.
In copertina foto di Steve Buissinne da Pixabay