L’articolo 7 della riforma del fisco italiano prevede la riforma del catasto. Secondo la bozza della legge delega approvata lo scorso 5 ottobre si tratterà di una sistemazione e informatizzazione del patrimonio immobiliare italiano, aggiornandone prima di tutto la reale consistenza, più che dell’attribuzione di nuove tasse. La riforma del catasto elaborata dal governo Draghi avrà dei punti di contatto con il mercato immobiliare.
Gli obiettivi della riforma
L’obiettivo principale della riforma del catasto, come facilmente intuibile, è la sistematizzazione del patrimonio immobiliare italiano. Questa sistematizzazione, che comprende sia i terreni che i fabbricati, sarà attuata attraverso una mappatura completa dei suddetti e la corretta attribuzione delle diverse categorie catastali, cioè delle destinazioni d’uso. Per raggiungere l’obiettivo è necessario, dunque, individuare degli strumenti innovativi ed efficaci che consentano di individuare in tempi rapidi:
- i terreni attualmente censiti come terreni agricoli
- gli immobili non censiti
- gli stabili che non rispettano la categoria catastale attribuita
- i fabbricati abusivi per i quali bisognerà individuare meccanismi di trasparenza e di controllo da parte dei Comuni.
- Tali strumenti dovranno essere condivisi con i Comuni e l’Agenzia delle Entrate per i riscontri.
Riforma del catasto e mercato immobiliare
Il secondo step della riforma del catasto prevede che a ogni unità immobiliare sia attribuita, oltre alla rendita catastale che già conosciamo, anche un valore patrimoniale e una seconda rendita calcolata in base ai valori di mercato. Quest’ultima sarà aggiornata in base all’andamento del mercato ma non andrà a incidere sul valore della rendita catastale che resta l’unico dato valido
ai fini reddituali. Novità in arrivo anche per gli immobili che il ministero dei Beni Culturali ritiene di interesse storico e artistico. Per loro è prevista una riduzione del valore patrimoniale medio ordinario che sarà calcolata in relazione alle spese di manutenzione e conservazione alle quali vanno incontro i proprietari di immobili di questa categoria.
Nuove tasse in arrivo?
La bozza della legge delega all’articolo 7 non parla quindi di nuove tasse. Per di più, i ricalcoli appena illustrati non modificheranno gli imponibili per calcolare le tasse che attualmente si pagano in riferimento ai fabbricati. La novità importante starà nell’innovazione: negli strumenti utilizzati per intercettare gli illeciti. Strumenti che saranno messi a disposizione anche dei Comuni, gli enti locali che riscuotono le tasse sugli immobili, e dell’Agenzia delle Entrate sulla quale convergono tutte le informazioni reddituali. Questo sistema agevoleranno i controlli incrociati. I nuovi dati sugli immobili frutto di questa impegnativa riforma dovranno essere disponibili a partire dal 1° gennaio 2026.