Dopo la diffusione della mappa della Commissione Europea sulle discariche abbandonate, su Firmiamo.it viene lanciata una petizione per chiedere la bonifica dei siti entro il 2 giugno, data fissata dall’UE per non incorrere in nuove multe. Obiettivi: difendere la salute dei cittadini, l’ambiente e non svuotare ulteriormente le casse dello Stato.
Lo scandalo italiano dei rifiuti ha finalmente numeri e luoghi precisi: sono infatti ben 188 le discariche abusive sparse per tutto il Paese che ogni giorno minano la salute dei cittadini e dell’ambiente, così come documenta la mappa del dipartimento Ambiente della Commissione Europea diffusa dalla deputata Claudia Mannino. Da qui, la petizione aperta su Firmiamo.it che chiede entro il 2 giugno 2015 la bonifica immediata di tutti i siti per tutelare la salute dei cittadini, l’ambiente e fermare le multe dell’Unione Europea.
Solo la Val d’Aosta e il Trentino Alto Adige sono fuori dalla hit parade delle zone nere che trova in prima posizione la Campania con 48 siti incriminati, seguita dalla Calabria (43), dall’Abruzzo (28), dal Lazio (21), dalla Puglia (12) e dalla Sicilia (12). Brutte notizie anche per la città di Venezia che si aggiudica da sola 5 location sulle 9 totali rinvenute nella regione Veneto.
E oltre al danno, anche la beffa: una multa dell’Unione Europea che costa alle tasche dei cittadini oltre 40 milioni di euro ogni 6 mesi in vigore fino al risolvimento della situazione. Prossima scadenza per non incorrere in ulteriori sanzioni è quella del 2 giugno 2015: entro questa data, tutte le regioni interessate dovranno aver concluso la messa in sicurezza e, se necessaria, la bonifica delle zone interessate.
LA PETIZIONE – Una petizione aperta su Firmiamo.it chiede a gran voce la bonifica immediata delle 188 discariche abusive italiane entro la data richiesta dall’Unione Europea. Una soluzione concreta e tempestiva per non morire più avvelenati dalla spazzatura, per avere maggiori controlli nel futuro e per non svuotare ulteriormente le nostre tasche e quelle dello Stato.