Dopo l’accordo in prefettura sulla questione rifiuti appare sempre più veritiera la battuta seconda la quale “Se tutto va bene siamo rovinati”
Il premier Silvio Berlusconi è tornato a Napoli il giorno dopo aver detto che entro 10 giorni il nodo dell’emergenza rifiuti sarebbe stato risolto. E, dopo una riunione fiume con i sindaci del vesuviano, ha ottenuto la firma ad un accordo che prevede, tra l’altro, lo stop alle proteste. Tra i capisaldi dell’intesa raggiunta c’é la cancellazione, con una legge che sarà presentata entro la prossima settimana, e approvata probabilmente con la corsia preferenziale della legislativa, per cancellare la previsione dell’apertura di una discarica nel sito di cava Vitiello come chiesto dai primi cittadini campani. Non si darà corso neanche all’apertura della discarica di Valle della Masseria, a Serre. Così si è aperta una notte di confronto al presidio della rotonda di via Panoramica, la strada di accesso alla discarica di Terzigno (Napoli). I manifestanti sono rimasti per ore a discutere dei contenuti dell’accordo sottoscritto in Prefettura a Napoli tra il premier Silvio Berlusconi e i sindaci dei comuni vesuviani. L’ala più intransigente non condivide, tra gli altri punti, in particolare quello che riguarda la discarica Sari la cui attività è stata temporaneamente sospesa dopo i miasmi che per mesi hanno ammorbato le popolazioni dei territori vesuviani – anche stanotte l’aria è stata invasa dal cattivo odore – e per la necessità di effettuare controlli ambientali nella cava. Intanto,sono ripresi all’alba gli sversamenti all’interno del sito di stoccaggio delle ecoballe di Taverna del Re, alla periferia di Giugliano (Napoli). All’interno dell’impianto sono entrate una decina di autocompattatori provenienti dalla città di Napoli, ma nuovi momenti di tensione ci sono stati tra forze dell’ordine e manifestanti che hanno cercato di impedire l’accesso degli autocompattatori all’interno del sito di stoccaggio.