Ancora polemiche fra Iervolino e Caldoro e Cesaro spedisce l’umido in Emilia
La Regione contro il comune; il comune contro la provincia; la provincia e la regione contro il comune; la provincia e il comune contro la regione. No, non è un giochino di parole è quello che accade in Campania. Mentre centinaia e centinaia di tonnellate di rifiuti si spalmano sulle strade le tre istituzioni locali giocano a rimpiattino e si susseguono continuamente le sterili schermaglie fra loro con accuse incrociate di ogni tipo. Da un lato l’ok al documento che il tavolo riunito in Consiglio regionale ha varato per definire i punti essenziali che il Consiglio dei ministri oggi dovrebbe assumere. Dall’altro le incomprensioni fra il sindaco di Napoli ed il governatore che già si erano ‘beccati’ a colpi di dichiarazioni. A lanciare il primo ‘sassolino nello stagno’ Rosa Iervolino che – considerata la limitata disponibilità delle altre province campane – sostiene di non capire perché “il presidente della Regione non sia ancora ricorso ai suoi poteri per consentire lo smaltimento dei rifiuti in altre province”. Per il sindaco si tratterebbe di decisioni prese non tanto per aiutare Napoli “che ha una minima valvola di sfogo a Chiaiano, ma per l’intera provincia”. Alla richiesta di “imposizione” a sversare in altre provincie Caldoro replica: “Siamo pronti a intervenire quando ci saranno le condizioni previste dalla legge” ovvero in presenza accertata di “alcune condizioni particolari: quella relativa all’ordine pubblico e quella in ordine ai problemi sanitari”. “Nel caso in cui questo accertamento da parte delle autorità competenti, venga posto non attenderò un minuto per intervenire. Però, allo stato mi sembra che non ci siano le condizioni per fare un intervento diretto della Regione a norma di legge”.
Nel frattempo il presidente delal Provincia di Napoli Luigi Cesaro annuncia un’intesa con l’Emilia Romagna dove, fino a marzo 2011, saranno inviate 400 tonnellate di frazione umida tritovagliata al giorno. Cesaro assicura anche che nel caso in cui il Governo introducesse – come assicurato da Berlusconi procedure semplificate per la costruzione del termovalorizzatore, si potrebbe partire con il cantiere di Napoli est in “tre mesi invece di sei”. Se, calcolando anche i tempi del collaudo, l’impianto sarà pronto “nel 2014” in modo da garantire a Napoli ed alla provicnia “una effettiva e completa autonomia” é ovvio che nel frattempo bisognerà individuare siti-discariche per il conferimento di frazione organica stabilizzata. Intanto, per non farsi mancare nulla, a Terzigno si registra una forte presa di posizione del sindaco Domenico Auricchio che ha emesso un’ordinanza con cui blocca i conferimenti a cava Sari, numerose le denunce presso la Procura di Nola di Comitati civici che ne chiedono la chiusra definitiva. La risposta della Provincia di Napoli (cui secondo l’attuale legge spetta la decisione) è la valutazione di presentare un ricorso al Tar.
L’unico risultato di tutto ciò é che in città giacciono ancora a terra tra le 1500 e le 2000 tonnellate di immondizia non raccolta .