I primi sversamenti a Taranto e l’accordo con Emilia, Toscana ed altre regioni allevierà la situazione contingente, ma il futuro resta oscuro. Il PD attacca Berlusconi: l’emergenza non è colpa dei comuni
Sono tra settecento e ottocento le tonnellate di rifiuti ancora ammassate in alcune parti della città di Napoli. Una situazione leggermente migliore rispetto al fine settimana scorso, complice il calo di produzione giornaliera che nella domenica – a causa delle consuete gite fuori porta – cala da milleduecentocinquanta tonnellate a ottocentocinquanta. Sono partiti i primi automezzi diretti a Taranto, in Puglia, prima regione a siglare l’intesa con la Campania. Sei i camion che trasportano frazione umida proveniente dallo Stir di Giugliano. E se a Napoli la situazione va verso un miglioramento (seppur a macchia di leopardo, alcune zone della periferia est sono ancora piene di immondizia, altre molto più pulite,chissà poi perchè) resta ancora difficile quella della provincia dove complessivamente giacciono ancora 9.000 tonnellate di rifiuti.”E’ strumentale e mistificatoria l’accusa che il Presidente Berlusconi ha rivolto in Aula agli enti locali e in particolare al comune di Napoli, circa una loro responsabilità sull’emergenza tutt’ora presente. La verità è che le responsabilità maggiori le ha proprio il governo che su questa drammatica realtà, al di là dei programmi, degli spot elettorali e delle vuote promesse non ha mostrato in questi due anni e mezzo una visione complessiva del superamento dell’emergenza e dell’attuazione del ciclo integrato dei rifiuti in Campania e nell’intero Mezzogiorno”. Così i senatori del Pd Enzo De Luca, vice presidente della commissione bicamerale sull’Ecomafia e Teresa Armato, componente della commissione Antimafia “Berlusconi ha totalmente svuotato con il decreto di superamento dell’emergenza le competenze e i ruoli dei comuni a fidando alle province l’intero ciclo dei rifiuti, cosa che ha determinato una crisi più drammatica di prima”