Era il non lontano 2009, quando nacque la settimana Europea per la riduzione dei rifuiti, all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea. L’ evento ha visto crescere, anno dopo anno, i suoi partecipanti con altrettante innovativi progetti. Quella del 2013, in particolare, è stata un’edizione da record: hanno partecipato 27 Paesi con 12.682 azioni; con l’Italia al primo posto nel 2013 per numero di iniziative (circa 5.399).
Questo anno è alla sua settima edizione e l’obiettivo è lo stesso da sempre, sensibilizzare i cittadini verso la consapevolezza della eccessiva quantità di rifiuti prodotti e comprendere di attuare un piano organizzativo che parte dalle realtà locali per ridurne sempre più.
In particolare, l’edizione del 2014 si concentra sul tema dello spreco alimentare. Ridare pieno valore al cibo, è il fine di questa iniziativa ricalcando la prossima manifestazione internazionale dell’Expò che si terrà a Milano 2015.
Partiamo con spiegare la distinzione tra rifiuto e spreco: se mangiamo una confezione di ricotta e la gettiamo, questo è un rifiuto; se la confezione di ricotta buttata, era integra, si tratta di spreco. Nel cestino, pertanto, avremo buttato non solo il vasetto di plastica e il suo contenuto, ma l‘ intero sistema di produzione che ha portato alla realizzaione del prodotto, il lavoro umano, le risorse naturali, i soldi per realizzarlo, l’energia. Lo spreco, allora, si collega al comportamento umano e allo stile di vita.
L’evento coinvolge Pubbliche Amministrazioni, Associazioni e Organizzazioni no profit, Scuole e Università, Imprese, Associazioni di categoria e Cittadini che potranno proporre azioni volte alla riduzione dei rifiuti, a livello nazionale e locale. Sorpattutto, per i Comuni, piccoli e grandi, si tratta di un’occasione importante per sensibilizzare i cittadini e mostrare loro come si possono adottare comportamenti migliori, senza troppa fatica. Un target da raggiungere tutti insieme.
Ecco, di seguito, alcuni consigli per ridurre lo spreco e giocare un ruolo importante che parte dal singolo per l’adozione di buone pratiche nella quotidianità:
1- Utilizzare prodotti di stagione
2- Riporre correttamente nei ripiani del frigorifero i vari prodotti in modo da favorirne la giusta conservazione
3- Conservare farina, zucchero, caffè in appositi contentiori di vetro/plastica
4- Leggere la “carta d’identità” di ciascun alimento, per sapere dove è stato prodotto, con quali energie rinnovabili, leggere la data di produzione e quella di scadenza
5- Fare attenzione alla quantità di cibo utilizzate quando si cucina. L’eccesso di cibo ne determina automaticamente lo spreco.
6- Riutilizzare gli alimenti avanzati e gli scarti alimentari per inventare nuove ricette
7- Il cibo che avanza può essere condiviso con amici, parenti e vicini.
L’ Italia presenta un gran numero di progetti, passeremo dal donare oggetti in disuso a gare di cucina con gli scarti del pranzo, da mercatini del baratto a pomeriggi ricreativi per i bambini nei quali oggetti gettati verranno riciclati ed utilizzati per nuove creazioni, assumeranno nuove sembianze e prenderanno vita, sarranno pinguini di cartone e orsi di latta; lezioni di raccolta dei materiali, assemblaggio e composizione d’opera.
Inoltre, in concomitanza con la settimana per la riduzione dei rifiuti, Legambiente festeggia l’esito positivo della campagna per ridurre l’uso delle buste di plastica laight, fortemente voluta insiem ai Verdi europei e portata all’attenzione della Commissione europea e Consiglio Ue per discutere sulle nuove norme realtive all’utilizzo di buste certificate. Nel dettaglio, queste devono riportare la dicitura biodegradabile e compostabile, la stampa dello standard europeo UNI EN 13432:2002, il marchio di un ente certificatore che dimostra la validità del sacchetto; in caso contrario, non sono conformi alle nuove norme vigenti.
Le azioni di Legambiente si esplicano in due fasi: la prima prevede il controllo nei grandi supermercati, mentre la seconda fase consiste nell’informare i consumatori sul nuovo regolamento in modo che possano riconoscere i sacchetti illegali.
Fino al 30 Novembre, c’è tempo per prendere parte, anche nel proprio piccolo, alla Settimana per la riduzione dei rifiuti. Che lo spreco alimentare diventi uno stimolo positivo, una spinta, anche a piccoli passi, che non si arresti a questi sette giorni, ma prolunghi i suoi intenti tutto l’anno e ancora, verso una società più equa, solidale e sostenibile.