È stato compiuto un passo avanti verso la difesa collettiva dei diritti dei consumatori. A seguito dell’accordo raggiunto con il Parlamento europeo nel giugno 2020, il Consiglio Europeo ha adottato la sua posizione in prima lettura su un progetto di direttiva relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori nell’UE.
Grazie al mercato unico, i consumatori dell’UE hanno finora beneficiato di un’ampia gamma di prodotti di qualità, di prezzi competitivi e di elevati standard di sicurezza. L’accordo odierno spiana la strada per garantire ai consumatori di tutta l’UE il diritto di chiedere collettivamente una tutela giurisdizionale effettiva quando gli operatori economici li danneggiano violando le leggi dell’UE.Christine Lambrecht, ministra federale tedesca della Giustizia e della tutela dei consumatori
La direttiva impone agli Stati membri di istituire un sistema di azioni rappresentative per la protezione degli interessi collettivi dei consumatori contro violazioni del diritto dell’Unione e contempla azioni relative sia a provvedimenti inibitori che a provvedimenti risarcitori.
La direttiva autorizza appositi enti legittimati designati dagli Stati membri a chiedere provvedimenti inibitori e/o risarcitori, quali l’indennizzo o la sostituzione, per conto di un gruppo di consumatori danneggiato da un operatore economico che si presume abbia violato uno degli atti giuridici dell’UE figuranti nell’allegato della direttiva. Tali atti giuridici riguardano settori quali i servizi finanziari, i viaggi e il turismo, l’energia, la sanità, le telecomunicazioni e la protezione dei dati.
La direttiva distingue tra enti legittimati che hanno il diritto di intentare azioni nello Stato membro in cui sono stati designati (azioni rappresentative nazionali) e quelli che hanno il diritto di intentare azioni in qualsiasi altro Stato membro (azioni rappresentative transfrontaliere). Per le azioni nazionali un ente legittimato dovrà soddisfare i criteri stabiliti dal diritto del suo Stato membro di designazione, mentre per le azioni transfrontaliere dovrà soddisfare i criteri armonizzati stabiliti dalla direttiva stessa.
Come garanzia contro l’abuso del contenzioso, la direttiva stabilisce norme chiare sulla ripartizione delle spese giudiziarie in un’azione rappresentativa di natura risarcitoria in base al principio “chi perde paga”. Inoltre, per evitare eventuali conflitti di interessi, impone agli enti legittimati una serie di obblighi di trasparenza, in particolare riguardo al loro finanziamento da parte di terzi.
La direttiva si applicherà alle azioni rappresentative intentate alla data di applicazione o successivamente.