Quando un campo tanto sconfinato quanto ancora inesplorato come l’ecologia incontra lo spirito creativo di chi vi si approccia, nasce qualcosa di davvero bello, quello che in America chiamano upcycle. “Immagina, riadatta, ricrea”: potrebbe essere questo il motto del riciclo creativo. Oggetti comuni, magari destinati al dimenticatoio, si trasformano in articoli decorativi, in originali oggetti di design, o semplicemente in qualcos’altro. Se poi ci aggiungiamo il fatto che l’ambiente non ne viene intaccato ed i costi sono in linea di massima ridotti all’essenziale, scopriamo quanto possa essere piena di spunti interessanti un’attività del genere.
Non di rado ci ritroviamo casa piena di oggetti inutili, vecchi, insomma da buttare. Oppure siamo di quelle persone che tendono ad accumulare indiscriminatamente di tutto e di più. In entrambi i casi il riciclo creativo ci consente di dare una svolta, donando a quegli oggetti una seconda vita. In origine si parlava quasi unicamente di pedane pallet trasformate in divani, letti o mensole. Ad oggi, il fatto che sul web abbondino siti e pagine Facebook dedicati, il confronto con le altre idee di “rimaneggiamento” offre ulteriori e potenzialmente infiniti spunti.
L’immaginazione gioca un ruolo chiave. Nel riciclo creativo non esiste la definizione di “materiale di scarto” perché quello che lo è in sostanza, può diventare il nodo centrale di un nuovo oggetto. Carta, stoffa, plastica, alluminio, vetro: ogni materiale può dare vita ad idee da sfruttare per decorare e risparmiare o solo per dedicarsi ad un hobby mai uguale a se stesso. Grattugie diventano appendi-orecchini, valigie cucce per cani e gatti, racchette si trasformano in specchi, lampadine in saliere o vasetti per i fiori, mappamondi si tramutano in lampade, pile di cd in orologi a muro. La lista però è infinita.
Anche lo oasi ecologiche assurgono a vere e proprie miniere da cui attingere risorse. Ce lo dimostrano ampiamente anche designers affermati: si rimane a bocca aperta osservando cosa sono in grado di realizzare con lattine, bottiglie, organi meccanici, vecchi vestiti, tessuti ed altri rifiuti destinati al macero. Vedete ad esempio l’artista contemporanea Yin Xiuzhen che nelle sue opere riesce a fondere insieme addirittura concetti come cultura, viaggio e diversità.
Parallelamente si stanno sperimentando un po’ ovunque laboratori di riciclo creativo per sensibilizzare adulti e bambini alla problematica dei rifiuti. Stili di vita ecosostenibili, improntati al rispetto dell’ambiente, possono verosimilmente diffondersi se si sposano con momenti di svago e relazioni sociali dove fantasia e creatività la fanno da padrone.
Qui di seguito una lista di siti web dedicati al riciclo creativo:
http://www.riciclocreativo.it/
http://questoloriciclo.altervista.org/
http://www.tuttogreen.it/riciclo-creativo-la-guida-completa/
http://www.unadonna.it/casa/riciclo-creativo/
http://www.atelierdelriciclo.org/
Se poi siete di Napoli e siete interessati ad un corso di riciclo creativo, date un’occhiata qui:
http://associazionemeltingpot.blogspot.it