A partire dal 22 settembre 2023, i richiedenti asilo in Italia dovranno pagare una cauzione di 4.938 euro per evitare di essere trattenuti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). La misura, introdotta dal governo Draghi con un decreto ministeriale, è stata duramente criticata da associazioni umanitarie e organizzazioni per i diritti umani, che la considerano un deterrente alla richiesta di asilo e una violazione dei diritti fondamentali delle persone in fuga da guerre e persecuzioni.
La nuova norma prevede che i richiedenti asilo che non intendono pagare la cauzione saranno sottoposti a una procedura accelerata per l’esame della domanda di protezione internazionale. Questa procedura, che prevede un termine massimo di 20 giorni per la decisione, è ritenuta meno garantista rispetto alla procedura ordinaria, che può durare fino a 120 giorni.
La cauzione
La cauzione di 5.000 euro è un importo molto elevato per la maggior parte dei richiedenti asilo, che spesso arrivano in Italia con pochi soldi e senza alcuna rete di supporto. La misura rischia di discriminare i richiedenti asilo più vulnerabili, come le persone sole, le famiglie con bambini e le persone con disabilità.
Inoltre, la cauzione può rappresentare un ostacolo al diritto di asilo, in quanto può spingere le persone a rinunciare a chiedere protezione internazionale. Secondo l’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, la nuova norma “potrebbe avere un impatto negativo sul diritto all’asilo in Italia”.
La misura è stata introdotta dal governo in un contesto di crescente inasprimento delle politiche migratorie in Italia. La nuova norma sui richiedenti asilo è un ulteriore passo in questa direzione, e rappresenta un segnale inquietante per il futuro del diritto d’asilo in Italia.
Critiche alla misura
Le critiche alla misura sono state numerose e convergenti. Le associazioni umanitarie e le organizzazioni per i diritti umani hanno sottolineato che la cauzione di 4.938 euro è un deterrente alla richiesta di asilo e una violazione dei diritti fondamentali delle persone in fuga da guerre e persecuzioni.
L’UNHCR ha affermato che “è fondamentale che le persone in fuga da conflitti e persecuzioni abbiano accesso a un processo di asilo equo e tempestivo“.
La Commissione europea ha espresso preoccupazione per la misura, affermando che “potrebbe scoraggiare le persone che hanno diritto all’asilo dal presentare domanda”.
Anche il Consiglio d’Europa ha espresso preoccupazione per la misura, affermando che “potrebbe violare il principio di non discriminazione”.
Richiedenti Asilo. Possibili conseguenze della misura
La nuova norma sui richiedenti asilo potrebbe avere una serie di conseguenze negative, tra cui:
Una riduzione del numero di domande di asilo in Italia. La cauzione di 4.938 euro potrebbe scoraggiare le persone che hanno diritto all’asilo dal presentare domanda.
Una maggiore vulnerabilità dei richiedenti asilo. I richiedenti asilo che non possono pagare la cauzione saranno sottoposti a una procedura accelerata meno garantista rispetto alla procedura ordinaria.
Un aumento della discriminazione. La cauzione di 5.000 euro potrebbe discriminare i richiedenti asilo più vulnerabili, come le persone sole, le famiglie con bambini e le persone con disabilità.
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