A 10 anni dalle prime indagini sulla comunicazione della rete scientifica del Cnr, presentate al pubblico nella Giornata ‘Ricercare e Comunicare 2009. Teorie e buone pratiche negli enti di ricerca‘, il contesto sembra essere cambiato in maniera radicale.
Nel 2009 venivano presentati i risultati delle prime indagini sulla comunicazione della rete scientifica del Cnr: obiettivi, strumenti, risorse, competenze e aspettative degli attori coinvolti nel processo di comunicazione venivano scandagliati allo scopo di comprendere la misura e il senso – per i ricercatori – di un investimento in attività considerate per anni estranee o non prioritarie per la ricerca. Ne emergeva un quadro molto ricco e ancora poco strutturato, che lasciava intravedere nuovi ruoli per chi fa ricerca e nuove prospettive nel rapporto con la società.
Oggi, ci troviamo in un contesto dove sono cambiati radicalmente gli strumenti, le modalità, gli attori. Sono gli stessi soggetti – pubblici e privati – che finanziano la ricerca scientifica ad aver reso inderogabile la richiesta di comunicare, chiedendo di andare oltre il trasferimento dei risultati e dei prodotti, e prediligendo pratiche capaci di aprire il processo stesso di ricerca al coinvolgimento di altri attori fin dalla costruzione della domanda di ricerca. Un “fare scienza con e per la società” – per usare un’espressione introdotta dal Programma Quadro Europeo Horizon2020 e in particolare dall’approccio della ricerca e innovazione responsabili (Rri) – dove tutti possano diventare co-responsabili dell’innovazione; dove la pluralità di conoscenze, esperienze, aspettative e visioni possa farsi garanzia di una nuova qualità della ricerca e delle politiche che ne derivano, come suggerisce la ‘scienza post-normale’.
Ma in che misura questo cambiamento ha riguardato la comunità scientifica del più grande ente multidisciplinare di ricerca italiano? Quanti progetti oggi includono nell’attività di ricerca soggetti esterni alla comunità scientifica, come stakeholder, policymaker o la società civile? Cosa pensano di queste trasformazioni i ricercatori? E quanto il loro coinvolgimento in attività di ricerca partecipata o di open science è motivato dalla piena consapevolezza della necessità di intraprendere nuovi modi di fare ricerca in una società sempre più complessa?
Questi alcuni dei quesiti che lanciamo in una giornata in cui il confronto tra riflessioni e racconto di esperienze e pratiche sarà aperto al contributo di ricercatrici e ricercatori del Cnr e di altre istituzioni di ricerca, studiosi ed esperti di comunicazione e di partecipazione pubblica. L’evento sarà anche occasione per presentare i primi dati di un’indagine sulla comunicazione della rete scientifica tramite i siti web istituzionali e alcuni canali social.
La Giornata rientra tra le attività che il Cnr-Irea di Milano, co-fondatore del gruppo Studi sociali su Scienza, Comunicazione ed Educazione, coordinato dall’IRPSS, promuove da anni per discutere pubblicamente sul modo con cui è cambiata la scienza, sul loro ruolo degli esperti e sul rapporto con la società, allo scopo di accorciare la distanza tra chi fa scienza e chi riflette sui suoi cambiamenti.