La ricerca scientifica e le risorse digitali vanno di pari passo. Proprio in questo senso sono stati finanziati dal Consiglio Europeo della ricerca ben 166 ricercatori.
Un progetto che unisce ricerca scientifica e risorse digitali
Il Consiglio europeo della ricerca (Erc) ha assegnato finanziamenti per un totale di 25 milioni di euro a 166 ricercatori (Proof of concept grants) per aiutarli a portare i risultati dei loro studi alla commercializzazione. Dei 166 scienziati beneficiari (di cui 48 donne), 21 lavorano in atenei e istituti italiani. Il nostro Paese è al secondo posto per numero di progetti ospitati, subito dopo il Regno Unito (22). Terzi a pari merito Spagna e Israele (18). Ogni finanziamento ammonta a 150 mila euro, nell’ambito del programma Ue Horizon Europe.
Come funziona il progetto
Il programma di sovvenzioni “Proof of concept” è aperto solo ai ricercatori che sono o sono stati finanziati in passato dall’Erc. I finanziamenti ottenuti tramite fondi PoC servono per mettere a terra i risultati ottenuti durante i progetti di ricerca finanziati dalle sovvenzioni messe a disposizione dal bando (starting, consolidator, advanced o synergy).
Nel complesso, nel 2021 sono state valutate 348 proposte Proof of Concept, con una percentuale di successo complessiva del 48%. Una percentuale che cresce significativamente, considerato che il tasso di successo totale dell’anno precedente è stato del 32%, anno in cui i candidati hanno presentato più proposte.
I progetti italiani premiati
Di seguito l’elenco di alcuni dei progetti italiani finanziati accompagnati dal nome del ricercatore vincitore, l’istituto di provenienza e il nome del progetto:
- Antonio Bicchi (Fondazione Istituto italiano di tecnologia): “Wearable integrated soft haptic display for prosthetics”.
- Gabriella Campadelli-Fiume (Fondazione Policlinico Sant’Orsola): “Systemic delivery of oncolytic herpes simplex viruses retargeted to cancer-specific receptors. Virus optimization and business planning”.
- Gabriela Constantin (Università degli studi di Verona): “Targetting neutrophil-mediated neurotoxicity for the treatment of Alzheimer’s Disease”
- Paolo Decuzzi (Fondazione istituto italiano di tecnologia): Preclinical validation and market analysis of a microMESH implant for brain cancer eradication.
- Antonio Desimone (Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste): “Morphing tubular structures for adaptive biomedical devices”.
- Paolo Fiorini (Università degli Studi di Verona): “Prostate diagnosis using optical coherence tomography.
- Alberto Giacomello (Universita Degli Studi di Roma La Sapienza): “Designing green and energy-efficient anti-dewetting protocols for liquid chromatography”.
- Monica Gori (Fondazione istituto italiano di tecnologia): “New multisensory technology for early intervention in infants with visual impairment”.
- Giulia Grancini (Universita degli studi di Pavia): “Engineering water repellent coatings by functional nanoSponges: a Springboard to Stable Perovskite Devices”.
- Daniele Ielmini (Politecnico di Milano): “Secure hardware with advaNced NONvolatile memories”.
- Ilka Kriegel (Fondazione istituto italiano di tecnologia): “Conductive oxide-based dispersions from non-critical raw materials for functional nanoinks”.
L’Erc, cos’è
L’Erc, istituito dall’Unione Europea nel 2007, è la principale organizzazione europea di finanziamento per l’eccellenza nella ricerca di frontiera. Finanzia ricercatori creativi di qualsiasi nazionalità ed età, per gestire progetti basati in tutta Europa. Offre quattro principali schemi di sovvenzioni: starting, consolidator, advanced o synergy. L’Erc è guidato da un organo di governo indipendente, il consiglio Scientifico. Dal 1 novembre 2021, Maria Leptin è presidente dell’ente. Il budget complessivo dal 2021 al 2027 è di oltre 16 miliardi di euro, nell’ambito del programma Horizon Europe, sotto la responsabilità della commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel.