(Adnkronos) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un saluto alla manifestazione per i cento anni del Cnr compiuti oggi 18 novembre, esalta l’importanza della ricerca e per farlo cita “il verso di quel grande poeta austriaco che è Rilke, ‘il futuro che entra in noi’. Il futuro arriva tra di noi, entra in noi attraverso la ricerca. È questa una frontiera fondamentale in qualunque Paese, nel nostro lo è particolarmente, e va sorretta e sviluppata. È il futuro del nostro Paese e questo richiede un ringraziamento molto forte che intendo esprimere ai nostri ricercatori, a quel che viene fatto, recano davvero il nostro futuro dentro di noi e tra di noi“. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un saluto alla manifestazione per i cento anni del Cnr.
“E vi è un altro motivo di ringraziamento che in questa stagione internazionale è particolarmente prezioso: la ricerca – ha ribadito il Capo dello Stato – è uno strumento di pace. Questo reticolo di collaborazioni che sempre di più si realizza, si intreccia, si sviluppa, al di sopra dei confini, incompatibili con la ricerca scientifica, è un elemento che consolida il mondo e la sua convivenza ed è un messaggio alternativo, concreto, praticato alle tensioni internazionali, che nella loro frequente insensatezza creano drammatici problemi e sofferenze“.
“Anche per questo è indispensabile che le collaborazioni scientifiche non vengano condizionate, pregiudicate, ostacolate, interrotte dalle tensioni internazionali: significherebbe trasferire sul piano della scienza le irrazionali tensioni che si registrano sulla scena internazionale. La ricerca di conoscenze -ha concluso Mattarella- è quel che unisce il genere umano nelle sue migliori espressioni“. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)