Con venti leader di pensiero di livello internazionale, Revolution of the Present, il film documentario dl regista Marc Lafia, sfida lo spettatore a iniziare l’esame di nuovo presente profondo, questa rivoluzione del presente, in modo che possiamo plasmare meglio il nostro futuro collettivo. Da pochissimo distribuito su Vimeo, iTunes, e Amazon Prime nel mese di gennaio (e presto disponibile su GooglePlay), il film chiarisce la complessità del momento contemporaneo, prendendo in esame racconti e congetture occidentali. Nel mondo post-coloniale delle politiche di identità, dei social media, del cambiamento climatico, delle tecnologie per schermi e di calcoli algoritmici, si chiede se ci sia spazio per le politiche individuali e partecipative nelle odierne culture collegate in rete.
Il film per chi vuole uscire da Matrix
Revolution of the Present esamina gli strani effetti — su città, economie, e sulle persone — di quello che potrebbe definirsi capitalismo accelerato. Con un contorno di suoni e immagini che colpiscono, venti pensatori internazionali parlano della complessità e della stranezza di questo momento contemporaneo mentre discutono di quello che è e che potrebbe essere.
“Abbiamo bisogno di concetti nuovi. Nuovi modi di pensare quella che è una nuova realtà nel profondo.” – Revolution of the Present
“Questo film vuole iniziare una conversazione globale,” ha dichiarato Lafia. “Si tratta di una serie di mattoncini da costruzione che insieme forniscono la descrizione della crescente complessità e interdipendenza del nostro mondo collegato in rete. Forse mentre il Professore Saskia Sassen della Columbia University dice nel film, ‘Ci troviamo sull’altro lato della curva della democrazia liberale.’ Se dedichiamo del tempo a esaminare dove siamo, non abbiamo altra scelta che essere parte del futuro. Si può agire per cambiare le cose, oppure sarà la mancanza di azione a decidere. Ma come agire e cosa fare? Questo è il cuore del film.”
Nel momento in cui l’impatto della civiltà umana rende il nostro pianeta sempre più precario per i suoi abitanti, il nostro bisogno di collaborare e dialogare non è mai stato più grande. Prendi parte alla conversazione.