Il tema della rete unica e del cloud italiano è ormai da qualche settimana tornato in auge grazie alla nascita di FiberCop ovvero la società che sarà l’unione della rete di TIM con quella di OpenFiber, ossia la cosiddetta ”Fibra di Stato”. Nascerà a marzo 2021 ma oltre alla banda larga cosa manga all’Italia per essere digitale?
Rete Unica e Cloud italiano, la questione 5G
È probabilmente uno dei temi più controversi all’interno dell’attualità italiana. Fa bene, fa male? A che punto l’installazione delle antenne? Tante domande che in realtà ancora non hanno una risposta precisa ma una cosa è certa: l’utilità del 5G. Nuove possibilità, nuove velocità e innovazione anche per la Pubblica Amministrazione italiana.
Cavi e rame
Nota dolente nel piano dell’Italia Digitale è la copertura internet su tutto il territorio nazionale. Se da un lato abbiamo una copertura sempre maggiore della fibra ottica all’interno delle grandi città italiane, dall’altro abbiamo una copertura insufficiente per quanto riguarda le periferie, le piccole città e le campagne. Obiettivo principale dell’azione per lo sviluppo della banda larga e della rete unica è quello di sostituire i cavi con copertura di rame con la fibra ottica.
Competenze digitali di base
Soltanto il 42% degli italiani tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base (58% in Ue) e solo il 22% dispone di abilità avanzate (33% in Ue). Gli specialisti italiani nelle Tlc, sebbene siano aumentati nell’ultimo anno dal 2,6% al 2,8%, sono ancora lontani dalla media Ue (3,9%). Tra questi, soltanto l’1% è rappresentato da donne (1,4% il dato europeo). Secondo la Commissione europea, le carenze nel capitale umano hanno ricadute negative a cascata su tutti gli altri settori del digitale. Solo il 74% degli italiani usa abitualmente Internet contro l’85% degli europei. Guardando all’e-government, in particolare, a farne ricorso è soltanto il 32,3% degli italiani, si tratta della percentuale più bassa d’Europa.