Arriva al Cinema Astra, in esclusiva per “Astradoc – viaggio nel cinema del reale”, un altro intenso racconto di Cinema del Reale che vede protagonisti due personaggi di grande spessore: il musicista Iggy Pop e lo scrittore Michel Houellebecq.
Restare vivi: un metodo di Arno Hagers, Erik Lieshout, Reinier van Brummelen, è un dialogo appassionato tra i due “giganti” della musica e della letteratura, che invita ogni spettatore a evadere dalla gabbia dell’esistenza ordinaria e a spezzare la catena del dolore, anche se il prezzo da pagare per la liberazione può essere la solitudine.
Quando nel 1990, in una spoglia stanza di Parigi, Michel Houellebecq cominciò a scrivere il suo famoso saggio “Rester vivant”, era sull’orlo del baratro. Se non vi cadde, fu grazie alla letteratura. Oggi Iggy Pop rilegge intensamente le sue parole e dialoga con lo scrittore, interrogando anche, con le parole del testo, lo spettatore. La riflessione è incentrata sul confine sottile tra individualità, eccentricità e follia, sugli spazi sempre più stretti in cui ci dimeniamo alla ricerca di un equilibrio impossibile, sul ruolo dell’artista nella società, sulla possibilità per le parole di salvarci, ancora e sempre, la vita. Con un messaggio di speranza al di là di ogni cinismo: bisogna andare avanti, a ogni costo, tirare fuori la propria poesia anche se uscendo lacera l’anima: “Non abbiate paura, il peggio è passato”.
A precedere la proiezione di “Restare vivi: un metodo” ci saranno due cortometraggi degli allievi del Secondo Atelier di Filmap: “‘A Mazzamma” di Ennio Eduardo Donato (Italia 2016 – 19′) e “La Barca” di Luisa Izzo (Italia 2016 – 17′).
Filmap di Arci Movie è un progetto formativo e produttivo che dal 2014 sta permettendo ad una schiera di giovani aspiranti filmmaker sia di formarsi con alcuni dei più apprezzati autori del cinema documentario nazionale quali Leonardo Di Costanzo, Alessandro Rossetto e Bruno Oliviero, sia di cimentarsi nella realizzazione delle storie che intendono raccontare.
“’A Mazzamma” di Ennio Eduardo Donato è il termine napoletano usato per indicare il pesce di piccole dimensioni e per traslato, con valore spregiativo, gruppi di persone che vivono ai margini della società o ancora un insieme di cose senza valore. Pasquale è un parcheggiatore abusivo che sta scontando gli arresti domiciliari. Ogni giorno può uscire di casa un paio d’ore: durante questo tempo, torna nella piazza dove lavorava e visita il magazzino pieno di cianfrusaglie accumulate in una vita.
“La Barca” di Luisa Izzo ci porta, invece, all’Arenile Sermoneta, affacciati sul Vesuvio, in cui sopravvivono alcuni tra gli ultimi maestri d’ascia del Golfo. D’estate, nel caos del centro città, lavorano alle imbarcazioni in legno da varare per la stagione estiva. Umberto Ciuffetti lì è di casa: cliente assiduo, non manca giorno che non passi dal cantiere a controllare l’avanzamento dei lavori alla sua barca, ma nessuno sembra ascoltare le sue richieste e portare avanti i lavori. Le sue giornate trascorrono così, tra attesa e arrabbiature con il capo cantiere Pino, fino a che, ad un tratto, il motivo del suo attaccamento alla barca diventa chiaro.
Il programma di “Astradoc – Viaggio nel cinema del reale” continua con molti ospiti: il 23 febbraio Steve Della Casa con il suo “Nessuno ci può giudicare” realizzato con Chiara Ronchini, evento speciale al Torino Film Festival, insieme ad Antonio Tricomi che presenterà il libro scritto con Gianfranco Coci “Bob Dylan. Cantautore da Nobel”, il 9 marzo Antonietta De Lillo con l’accoppiata “Promessi Sposi” e “Il Signor Rotpeter”, anche quest’ultimo recente anteprima veneziana. Come sempre, inoltre, ci sarà spazio anche per emergenti e giovani filmmaker, a partire da gli allievi del centro FILMaP di Arci Movie, Caterina Biasiucci (“Appunti sulla mia famiglia”) con Carlo Manzo e Francesco Romano (“Sub tuum praesidium”), con i loro documentari presentati a diversi importanti festival italiani in anteprima a Napoli il 2 marzo, ancora autori come Ilaria Urbani con “Luci sulla frontiera”, Andrea Canova con “Je so’ pazzo”, Antonello Scarpelli con “Tarda estate”, e poi grandi film internazionali come “Safari” di Ulrich Seidl, “Nico, 1988” di Susanna Nicchiarelli, “Never Ending Man: Hayao Miyazaki”, “La poltrona del padre” di Antonio Tibaldi e Alex Lora.
La rassegna si chiuderà con cinque appuntamenti (20 e 27 Aprile, 4, 11 e 18 Maggio) da definire con film documentari provenienti da Festival Internazionali.