La pattuglia di “responsabilità nazionale” e altri ondivaghi salvano il governo dalla sfiducia .“Tu mi dai tre voti a me e io ti do tre appalti a te”. ma Totò aveva già previsto tutto ?
Lo ricordate “Gli onorevoli”, il film di Sergio Corbucci del 1963 dove il magistrale Totò interpetra l’ineffabile Antonio La Trippa? A vedere oggi, ma proprio oggi, la scena del colloquio del candidato La Trippa con i responsabili del suo partito sembra più che un prodotto della fantasia sceneggiata e fissata n celluloide quasi cinquanta anni fa, la cronaca del back-stage di quanto si è consumato stamattina nel nostro Parlamento. Sono stati solo tre i voti con i quali è stato possibile alla maggioranza bocciare le mozioni di sfiducia nei confronti del governo. E determinanti possono essere considerati i voti di Massimo Calearo, Bruno Cesario e Domenico Scilipoti, i tre deputati del “Movimento di responsabilità nazionale“. Un suo peso, tuttavia, lo hanno avuto anche il non voto di Silvano Moffa (Fli), che pure era presente in Aula ma non ha risposto a nessuna delle due chiame, e quello di Antonio Gaglione, ex Pd ed oggi ‘Noi Sud’ che a Montecitorio non si è visto. Ovviamente determinanti anche i voti di Catia Polidori e di Maria Grazia Siliquini, entrambe di Fli, che alla fine hanno deciso di votare contro le mozioni di sfiducia. Vi risparmiamo tutta la sequela di commenti politici di ogni parte per porre solo una domanda: e ora, cosa accadrà ? E’ possibile pensare che un governo eletto con la più ampia maggioranza dal dopoguerra ora sia ridotto e risicato sul filo di lana dei cosiddetti personaggi da “trenta denari”? E la crisi, e le riforme e il Paese? Questo squallido scenario ci aspetta d’ora in poi?