I reperti archeologici etruschi ritrovati a San Casciano dei Bagni riscriveranno la storia. A dirlo è l’archeologo Jacopo Tabolli, docente dell’Università per Stranieri di Siena. Dal 2019, infatti, l’archeologo guida il progetto che ha portato, non più di due giorni fa, a un ritrovamento straordinario, sia per numero di reperti, sia per stato di conservazione. Un ritrovamento considerato già il più importante dai tempi dei Bronzi di Riace.
Reperti archeologici etruschi: le statue di San Casciano dei Bagni
Nel sottosuolo di San Casciano dei Bagni, piccolo comune in provincia di Siena, era stato ritrovato, qualche tempo fa, un santuario dedicato alle divinità dell’acqua. Sei campagne di scavi hanno portato a oggi non solo alla graduale emersione del monumento ma anche al ritrovamento di diversi reperti tutti contenuti nelle vasche sacre per cui perfettamente conservati grazie all’acqua e al fango. Il pezzo forte del ritrovamento è costituito da 24 statue in bronzo di stile etrusco e romano; tra queste 5 sono alte quasi un metro. Una di queste rappresenta Igea, dea della salute, una seconda rappresenta Apollo. Le altre raffigurano ulteriori divinità, matrone, imperatori, fanciulli, probabilmente esponenti delle famiglie nobili residenti tra Siena, Chiusi e Perugia. Ritrovate inoltre monete ed ex voto: rappresentazioni delle parti corporee per le quali si chiedeva la guarigione alla dea.
Riscrivere la storia
Le statue ritrovate, come hanno illustrato gli esperti, risalgono a un arco temporale che dal II secolo avanti Cristo al I dopo. La costruzione del santuario, invece, del quale si intravedono già le vasche sacre, le terrazze digradanti, fontane e altari, risale almeno al III secolo a.C.. Fu chiuso nel V secolo d.C. in epoca cristiana. La fattura etrusca e romana delle statue e la loro datazione fanno pensare a rapporti diversi tra le due culture. Considerate sempre in contrapposizione, oggi, invece, si potrebbe vedere San Casciano, sempre secondo Jacopo Tabolli, come un centro multiculturale, un centro in cui i due popoli in guerra riuscivano a convivere pacificamente.
I progetti futuri
San Casciano ospiterà le statue rinvenute in un Museo dedicato mentre la zona del tempio diventerà un parco archeologico. Operazioni finali di una serie di campagne condotte, dal 2019 a oggi, come dicevamo, con la concessione del ministero della Cultura e il sostegno economico del Comune così come denunciato dallo stesso Tabolli. L’intero progetto, come ha spiegato il Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura, Luigi La Rocca, è stato portato avanti con un metodo innovativo: ha visto la collaborazione di diverse competenze, architetti, geologi, archeobotanici, esperti di epigrafia e numismatica. Ha bisogno, dunque, di interventi economici importanti. In più è necessario, per il prosieguo, prevedere ora il coinvolgimento di tutta la comunità locale.