(Adnkronos) – “Io non ho mai fatto alcuna richiesta per avere il reddito di cittadinanza e quindi non ho mai ricevuto un euro di sostegno, è una cosa che non mi riguarda, visto che lavoro da anni con le mie aziende”. Renzo Bossi, figlio del fondatore della Lega Umberto Bossi, smentisce quanto apparso oggi su un quotidiano, dove il suo nome viene accostato a quello del fratello Riccardo, finito sotto inchiesta per una presunta truffa proprio relativa al reddito di cittadinanza che il primogenito di Bossi avrebbe indebitamente percepito per anni.
Anche il figlio Renzo, come si legge su Repubblica, avrebbe usufruito del reddito. “Io – dice all’AdnKronos – non ho rapporti con mio fratello Riccardo da anni, e sono il primo a dire che la giustizia deve fare il suo corso, in caso di reati commessi da chiunque. Anche io nel 2012, ho iniziato un percorso giudiziario che poi è finito in nulla, con una assoluzione”, dice ancora con il procedimento affrontato per le accuse di appropriazione indebita quando era in Consiglio regionale, in Lombardia.
“Vorrei aggiungere però due considerazioni – dice ancora il figlio del fondatore della Lega – la prima è che ci troviamo di fronte a un articolo diffamatorio che, guarda caso, viene pubblicato alla vigilia di un voto importante come quello dell’Abruzzo, tirandomi dentro a una vicenda che non mi riguarda affatto, motivo per cui ho già dato mandato al mio legale di procedere per diffamazione nei confronti della testata e dei giornalisti che hanno scritto quelle falsità”.
“Inoltre – conclude – il reddito di cittadinanza è una misura che non ho mai condiviso, ma devo dire che averla tolta ha pure messo in difficoltà tanti Comuni che ora si trovano a fronteggiare situazioni di disagio di molti cittadini”.
—politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)