Non c’è bisogno di ritornare su quanto successo nei giorni scorsi in Francia, è tutto ancora vivido nella mente di tutti e ognuno avrà già tratto le sue conclusioni personali. Quindi, partiamo da oggi: è stata pubblicata in anteprima, e domani sarà in edicola, la copertina del nuovo numero di “Charlie Hebdo” che raffigura il Profeta nella versione satirica propria del giornale con tanto di lacrimuccia e frase in testa. Com’era prevedibile, già alcuni vertici islamici sparsi per il mondo si sono affrettati a condannare la vignetta e a bollarla come blasfema. Naturalmente, i superstiti di Charlie si sono affrettati anche loro a precisare che lo hanno fatto apposta (a fare la vignetta e quella prima pagina del numero in uscita).
L’Europa, la vecchia Europa, si è stretta intorno alla Francia per “l’attacco subito” dalla Merkel a Rajoy, e Renzi con Hollande, finanche Netanyahu e Abù Mazen, il coro di condanna unanime si è palesato nella presenza alla marcia di qualche giorno fa: unico grande assente Obama. Tutti hanno condannato tutto e tutti e glorificato la satira e la tanto vituperata libertà di espressione e di stampa. L’unica domanda, senza scomodare Voltaire per la risposta, è: dove inizia e dove finisce la libertà? Mentre Netanyahu richiama tutti all’unità contro l’Islam e Renzi, al suo ultimo giorno da presidente semestrale UE, ribadisce che l’Europa è forte e può reggere qualsiasi urto ed attacco!
Tralasciamo tutto il bailamme su Schengen da sospendere, lotta agli immigrati, guerra di religione ed altre amenità cicliche ricorrenti, il grande assente è sempre il buon senso. Tante vuote parole e nulla di più, questo è il massimo che sa produrre l’intero gotha del Pianeta? Per carità, nulla di complottistico ma qualche ragionevole dubbio no? Dobbiamo bere la medicina amara della lotta di civiltà o siamo riusciti ad imparare qualcosa da decenni di guerre senza senso?