Associazioni contrarie ai tiket per prestazioni socialiÂ
La compartecipazione alla spesa per le persone con disabilità gravi e/o non autosufficienti è un paradosso, secondo il quale una persona discriminata e penalizzata dalla società , che usufruisca di un servizio che interviene proprio per limitare le barriere e le discriminazione, sia costretto a pagare un ticket per questo servizio. Le persone con disabilità sono totalmente dimenticate dalla Regione Campania, non finanziando la LR 11/2007 sulla dignità sociale ed il fondo socio-sanitario regionale. Il deficit del bilancio sanitario della Regione Campania si accompagna con l’assenza di politiche sulla disabilità , che ha visto la quasi cancellazione degli impegni di spesa sociale nel bilancio regionale, che si riduce al solo trasferimento del fondo sociale nazionale. ”L’esigenza di rientrare dai deficit di bilancio in ambito sanitario accumulato dalla Regione Campania non può essere attuata sulla pelle delle persone con disabilità , discriminate e senza eguaglianza di opportunità per gli ostacoli, barriere e trattamenti diseguali a cui la società le sottopone”. Questo denuncia il Documento unitario presentato alla Regione Campania sulla compartecipazione alla spesa delle prestazioni sociali e socio-sanitarie da Federhand-Onlus/FISH Campania, Unione italiana Ciechi, Ente nazionale sordi, associazione tutti a scuola onlus, genitori per la tutela dell’handicap, andare oltre, associazione sollievo, associazione nuovi orizzonti, associazione diamoci la mano. Inoltre, la qualità e quantità dei servizi e delle prestazioni sociali e socio-sanitarie erogate in Campania – rilevano ancora le associazioni firmatarie – è estremamente bassa, con una distribuzione territoriale disomogenea, che lascia senza servizi numerosi cittadini aventi diritto o offre pochissime ore di sostegno. Non esiste un monitoraggio delle prestazioni che consenta di identificare la tipologia ed il costo dei servizi essenziali. Le associazioni firmatarie, quindi, considerano la proposta di ”schema di regolamento per i comuni associati in ambiti territoriali per la compartecipazione alle prestazioni sociali e socio-sanitarie” elaborata dalla Regione ”lontana dal rispondere alle esigenze di equità e di sostegno all’inclusione sociale delle persone beneficiarie di detti servizi, in alcuni punti introducendo addirittura peggioramenti al testo iniziale”.
Mariuccia Manganelli