Per la maggioranza un atto fondamentale,
per l’opposizione solo un esercizio numerico senz’anima
Con la maggioranza di 37 favorevoli e 18 contrari il Consiglio Regionale della Campania ha approvato ieri sera il Bilancio di previsione 2011, legge finanziaria e Bilancio pluriennale di previsione triennio 2011-2013 su cui il governatore Caldoro ha posto la fiducia. Sulla decisione di anticipare il voto ha sicuramente pesato la concomitante partita del Napoli al Meazza. Non a caso la decisione, avanzata da un esponente della maggioranza, il capogruppo di ‘Caldoro presidente’ Gennaro Salvatore, è stata condivisa da tutte le forze politiche. Soddisfazione è stata espressa dal Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Paolo Romano secondo cui “nonostante le note difficoltà finanziarie e la necessità di dover ricorrere ad una manovra soprattutto correttiva, il Bilancio mette in campo tutti gli strumenti necessari al buon funzionamento dell’istituzione consiliare e della Regione”.
Per il vertice del Parlamentino campano “al di là dei contenuti del dibattito politico e delle considerazioni di merito, il Consiglio regionale ha superato bene questo primo e significativo banco di prova”. Positivo il commento dell’assessore al bilancio Gaetano Giancane che ha giudicato “prezioso il confronto in Consiglio” e sulla questione di fiducia ha spiegato che averla posta oggi “non significa che nel futuro non si possa dare le risposte auspicate mediante un’altra legge che intervenga sulle quelle problematiche che in questo Bilancio – improntato al rigore e al risanamento dei conti, non hanno potuto trovare adeguata soddisfazione”.
Molto duro sulla manovra finanziaria e sull’azione di governo della Giunta è stato anche il consigliere del Pd, Antonio Marciano, per il quale “il bilancio dimostra ulteriormente che la giunta regionale ha delegato la propria funzione di governo alla gestione amministrativa. Il bilancio proposto dalla Giunta-Caldoro è un puro esercizio numerico ed è privo di tensione politica allo sviluppo e all’occupazione e non fornisce alcuna risposta alle istanze delle categorie produttive e delle fasce deboli. La Giunta-Caldoro è, infatti, l’unica regione di Italia che ha azzerato il piano di attuazione dei fondi Fas, un importante strumento di sviluppo, assumendosi la responsabilità di bloccare infrastrutture, sviluppo e qualità della vita. Inoltre – ha proseguito Marciano – il bilancio è privo di documenti essenziali come i conti relativi alla situazione finanziaria della sanità e al piano di stabilizzazione finanziaria”. Tale carenza apre, per l’esponente del Pd, una voragine nei rapporti tra Giunta e Consiglio “in quanto fa emergere con evidenza che il governo regionale non tiene l’assemblea elettiva nella dovuta considerazione istituzionale e politica”.
“Il bilancio della regione non può essere ridotto ad un debito fuori bilancio – ha rimarcato il consigliere del Pd Nicola Caputo – ma deve aprire un varco nella crisi, deve consentire di guardare al futuro. Tuttò ciò è assente nel bilancio proposto dalla Giunta così come sono assenti elementi fondamentali di comprensione e di discussione del bilancio, come i conti della sanità e gli avanzi di gestione”.
Per Nicola Marrazzo di IdV “il bilancio presentato da Giancane per conto della Giunta è una mera operazione algebrica, non ha anima politica, non ha idea per la crescita del territorio; ed è incompleto in quanto la verifica e l’analisi dei conti della sanità e dell’operato dei commissari è propedeutica a qualunque discussione sul bilancio”. “Il bilancio proposto dalla giunta evidenzia assenza di anima e di passione politica e sociale – ha evidenziato il consigliere del MpA Angelo Marino, che ha aggiunto: “non c’è alcunché per sviluppo, occupazione e fasce deboli e il rientro dal debito della sanità sembra sempre più lontano”. Marino ha, quindi annunciato che il proprio partito presenterà emendamenti per la soppressione della Soresa, la società che gestisce il rientro dal debito della sanità , e per promuovere sviluppo e lavoro.Â