La regina Elisabetta II d’Inghilterra, con la sua morte avvenuta ieri nella residenza scozzese di Balmoral, lascia un certo vuoto un po’ tutti. Intere generazioni sono vissute e vivono ancora con la sua immagine da sempre. Anche chi ha orientamenti politici lontani da quelli monarchici non può esimersi dal provare un certo senso di ammirazione per lei. Settant’anni di regno sono stati un record per il Regno Unito ma anche un percorso a ostacoli tra gli scandali di cui si sono resi protagonisti soprattutto i principi.
Regina Elisabetta II d’Inghilterra: un regno lungo 70 anni
E pensare che lei stessa era diventata regina, se vogliamo, per uno scandalo. Il re Edoardo VIII, nel 1936, aveva abdicato in favore del fratello minore, padre di Elisabetta, per sposare una donna americana pluridivorziata. La linea di successione si spostò così fino ad arrivare a lei quando, nel 1952, re Giorgio VI morì a soli 56 anni. Quando il sovrano spirò, Elisabetta era in viaggio in Kenya, un viaggio nei paesi del Commonwealth dal quale fece subito ritorno. Viaggiare sarà una costante del suo regno. Sarà il capo di Stato che ha viaggiato di più; con il suo viaggio in Jugoslavia, nel quale incontrerà Tito, sarà il primo monarca britannico ad aver visitato un Paese comunista.
Da un punto più strettamente politico, il Regno Unito di Elisabetta II cambierà volto grazie a due operazioni importanti: la decolonizzazione e l’ingresso nella Comunità Economica Europea. Negli anni Sessanta e Settanta circa 20 Paesi colonie britanniche raggiunsero l’indipendenza. Nel 1973 il Regno Unito aderì alla CEE per uscirne nel 2020. Restano le ferite aperte della guerra nelle Falkland e dell’Irlanda del Nord.
Carlo, Diana e gli altri
Gli anni Ottanta e Novanta furono molto difficili per l’istituzione della monarchia. Furono gli anni delle favole senza lieto di fine di Carlo e Diana, di Andrea e Sara e di Anna e Mark. Gli scandali di casa Winsor riempirono i tabloid di tutto il mondo rendendo la monarchia inglese la più chiacchierata. Più i suoi familiari venivano coinvolti negli scandali, più Queen Elizabeth assumeva il ruolo della dura, della malvagia. La tragica morte di Diana un anno dopo il divorzio fu come un colpo di grazia. Dopo la diffusione della notizia, la regina fu costretta a pronunciare un discorso ufficiale di stima nei confronti della ex nuora e di cordoglio per la sua morte. Solo in questo modo tornò ad avere l’opinione pubblica dalla sua parte.
007 e l’orso Paddington
Forse solo la tarda età ha restituito a Elisabetta la possibilità vivere il suo lato più umano e se vogliamo più leggero. Indimenticabile il video che, in apertura dei giochi olimpici del 2012, la vede in compagnia (si trattava evidentemente di una controfigura) di Daniel Craig, l’ultimo 007 al servizio di Sua Maestà. Così come il siparietto con l’orso Paddington in occasione del giubileo di platino. Operazioni di grande effetto che l’hanno resa una vera icona pop. Icona anche di stile con i suoi immancabili cappelli sempre pendant con i tailleur.
Cala così il sipario su una storia durata settant’anni, vissuta nel segno del servizio fino all’ultimo. Da domani sentiremo nuovamente cantare “God save the king”.
In copertina foto di Jhoan Cordoba da Pixabay