Referendum 2022 sulla giustizia del 12 giugno sono naufragati sullo scoglio del quorum che non è stato raggiunto. In realtà non è che non sia stato raggiunto per un pelo. La popolazione elettoralmente attiva ha disertato in massa le urne. Lo ha fatto al punto tale che la percentuale di afflusso ha raggiunto a malapena il 20% (20.84 n.d.r). Altro che 50% più uno!
Detta così la considerazione più efficace sarebbe che la bocciatura è nel merito dei quesiti. Che agli italiani la Giustizia va bene così com’è. Che di custodia cautelare, CSM, separazione delle carriere in magistratura, equa valutazione dei magistrati e legge Severino non gliene può fregare di meno.
Saremmo però, forse, ingiusti se la mettessimo così perché un minimo di approfondimento la cosa merita. Non fosse per altro che la riforma della Giustizia è uno di quei cardini che l‘Europa, in primis, ci chiede di oleare. Renderndola più moderna anche per i fondi del PNRR.
Stato di diritto e Stato di Polizia
Diciamo che, a parer nostro, il nodo Giustizia in Italia è tutt’altro che secondario. Averlo finora affrontato, solo blandamente, con la riforma Cartabia non in tutti gli aspetti critici del nostro sistema è tutt’altro che meritorio. Probabilmente, i quesiti referendari estrinsecavano un tecnicismo nell’enunciazione che male si attanaglia con cultura media della popolazione. Bisogna anche dire che a livello informativo poco è stato fatto per dare spiegazioni e la collocazione nell’accaldata domenica di giugno non ha certo favorito ed incoraggiato l’andata al seggio degli elettori.
Campagna elettorale stanca e poca voglia di non andare al mare si sono coniugate in abbraccio ferale che ha fatto naufragare tutto. C’è sicuramente da mettere in conto la sfiducia elettorale del popolo italiano che mal digerisce qualsiasi cosa possa anche lontanamente assomigliare ad un’ espressione di corretta democrazia. Diretta o indiretta che sia.
Purtroppo l’italiano – come la celeberrima rana – non si accorge nemmeno più di ciò che vive. Che si sia passati da un Paese dove vigeva la cosiddetta Presunzione d’Innocenza (stato di diritto) ad uno dove vige la Presunzione di Colpevolezza (stato di polizia) lo ha già ampiamente accettato e si crogiola nel primordiale istinto giustizialista partendo dal presupposto che tanto non interesserà mail lui ma solo gli altri. I cattivi! Si perché ancora, fanciullescamente, si continua nella visione duale e manichea della società e di ogni fatto sociale.
Nulla sarà più come prima perché tutto sarà come prima
Un’occasione persa non tanto e non solo nell’esercitare il proprio diritto al voto, si poteva votare No tranquillamente nel corretto gioco democratico (niente a che vedere con l’omonimo partito, precisiamolo) ma si è preferito andare al mare mentre chi di dovere gestiva in maniera molto estiva tutta la tornata elettorale – si pensi che i primi dati sull’afflusso delle ore 12.00 si sono completati alle 17.00 e così via sia alle 19.00 che alle 23.00- . La sensazione era proprio d’insofferenza alla consultazione come dire: ma che noia cosa si sono fatte a fare ste consultazioni?
Palpabile questo atteggiamento nelle rinunce a raffica dei nominati presidenti di seggio (caso Palermo a parte, ovviamente) e negli edifici scolastici dove erano allocati i seggi dove risuonavano spettrali i passi di chi si recava a votare sotto gli sguardi attoniti di chi era delegato li dai comuni e dalle stesse forze dell’ordine assonnate dallo stand by del momento. Non interessava nulla a nessuno: diciamolo chiaramente.
Referendum 2022, ora?
Quindi teniamoci l’organi di autotutela della magistratura che rimarrà tale quale è con buona pace di chi solo qualche mese fa si scandalizzava alle descrizioni di quello che vi accadeva ed in barba alle raccomandazioni dello stesso Capo dello Stato nonché Presidente dello stesso CSM.
Teniamoci magistrati che attraversano le cosiddette sliding doors professionali tranquillamente come una qualsia gate di stazione o aeroporto. Teniamo persone non condannate a marcire nelle carceri o ai domiciliari con l’uso proditorio della custodia cautelare usata come clava e con il sinistro tintinnio delle manette sempre più forte in maniera indiscriminata.
Siamo uno Stato in cui la Politica ha abdicato totalmente al potere Giudiziario per incapacità cronica di giocare il suo ruolo e dove il meglio ed il peggio che ci può capitare è che andando a chiedere Giustizia si trova solo la Legge, come cantava il buon De Gregori qualche anno fa.