Reddito di inclusione: a chi spetta e come si presenta la domanda? Oggi rispondiamo a queste due semplici domande riguardanti la misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza. Da ieri, 18 dicembre, infatti, è possibile inviare la richiesta.
Reddito di inclusione: cos’è e a chi spetta
Il Reddito di inclusione è la misura di tipo universale ideata dal governo Meloni per il superamento della condizione di povertà e l’inclusione sociale e professionale dei cittadini. E’ rivolto, quindi, a quei nuclei familiari che non sono in grado di sostenersi economicamente in modo autonomo. La misura, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, si compone di due parti: la prima consiste nell’erogazione di un assegno mensile, la seconda in un progetto personalizzato di formazione professionale.
La caratteristica principale della misura infatti è la divisione della platea in due categorie: gli occupabili e gli inoccupabili. Questi ultimi riceveranno esclusivamente l’Assegno di Inclusione, mentre gli occupabili, oltre a ricevere l’assegno, saranno anche introdotti a un percorso di inserimento lavorativo.
L’Assegno di Inclusione: chi può richiederlo
L’Assegno di Inclusione può essere richiesto dai nuclei familiari che al loro interno comprendono:
- almeno una persona disabile,
- minori,
- over 60
- persone in condizione di svantaggio
Si calcola che la platea interessata conti 737mila interessati.
L’importo dell’Assegno di Inclusione è di 6.000 euro l’anno, cifra che può aumentare in considerazione delle esigenze familiari, Può, per esempio, arrivare a 7.560 euro per i nuclei con persone di età maggiore di 67 anni. Possono richiederlo coloro che hanno un Isee non superiore ai 9.360 euro annui. Anche in questo caso, il limite dell’Isee è spostato più in alto nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti minori.
L’Assegno di Inclusione è erogato attraverso una Carta di Inclusione prepagata, ricaricabile, emessa da Poste Italiane.
Il patto di attivazione digitale
I beneficiari dell’Assegno di Inclusione dovranno firmare un “patto di attivazione digitale” accedendo alla piattaforma Siisl (il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) e accettare un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa. Una volta sottoscritto il patto, i beneficiari avranno 120 giorni di tempo per presentarsi ai servizi sociali per il primo appuntamento. I seguenti saranno a cadenza trimestrale e serviranno ad aggiornare la propria posizione. Il beneficio viene attivato a partire dal mese successivo a quello in cui si è attivato il patto digitale e viene sospeso nel caso di mancata presentazione agli appuntamenti.
Sono esonerati da questo percorso le persone:
- over 60,
- che presentano disabilità,
- che hanno figli di tre anni,
- che hanno tre figli o più minori,
- le donne vittime di violenza di genere già inserite in percorsi di protezione
A queste ultime l’assegno viene riconosciuto comunque.
Come presentare la domanda per l’Assegno di Inclusione
A partire da ieri, 18 dicembre, è possibile presentare la domanda per l’Assegno di Inclusione. Basta accedere al sito dell’Inps e seguire il percorso guidato all’interno del portale. Fino a fine anno è possibile richiedere anche l’assistenza dei patronati. A partire dal 1° gennaio 2024, invece, ci si potrà rivolgere anche ai Caf.
In copertina foto di Michal Jarmoluk da Pixabay