Nata come misura portabandiera del programma politico del Movimento 5 Stelle, il Reddito di Cittadinanza è al centro di una frode milionaria ma soprattutto di critiche feroci che ne stanno “minando” il prossimo futuro.
Reddito di Cittadinanza, la frode
Con minacce ed intimidazioni hanno obbligato i titolari di altri Caf tra la Lombardia e l’Emilia Romagna ad inoltrare oltre 1.200 domande per il Reddito di Emergenza per una truffa da 1,5 milioni di euro. Questa è solo una delle truffe scoperte dalla Guardia di Finanza nel corso delle indagini verso una banda di truffatori dell’Est Europa.
La stessa banda ha orchestrato un’altra frode ben più fruttuosa con circa 20 milioni di euro “guadagnati”, una parte dei possibili 60 milioni di euro che avrebbero potuto intascare senza l’intervento delle fiamme gialle. Il sistema si basava su titolari di Caf complici e compiacenti.
I membri della banda, con l’aiuto di complici in Romania, si facevano inviare nominativi e codici fiscali per poi inviarli ai Caf che creavano le pratiche per delle persone che praticamente non erano mai stati sul suolo italico. Altri membri della banda, invece, andavano alle poste per prendere le carte su cui venivano erogati i soldi del Reddito di Cittadinanza.
Il futuro
Con la legge di bilancio entrata in Senato, il Reddito di Cittadinanza sta per scoprire quale sarà il suo futuro. Le piste sono, essenzialmente, tre:
- Nuovi fondi e nessuna modifica: la strada più gettonata dal Movimento 5 Stelle con un nuovo finanziamento da circa 200 milioni di euro che sarebbe pronto da sfruttare nella nuova legge di bilancio
- Restyling: con sempre il 200 milioni per rifinanziare la misura, la novità potrebbe essere un completo cambiamento del RDC. Nuovi metodi per l’emissione e la domanda con l’ausilio di controlli più stringenti
- Eliminazione: la strada che il centrodestra (e parte del PD) vorrebbe percorre ovvero scrivere la parola fine su questa misura definita come uno spreco di soldi pubblici per dare spazio a nuovi interventi