Addio al Reddito di cittadinanza. Sta per arrivare Mia ovvero la Misura di inclusione sociale, con il quale il governo Meloni tenterà di risparmiare tra i 2 e i 3 miliardi di euro l’anno.
Cos’è il Reddito di cittadinanza? Facciamo un passo indietro
Il reddito di cittadinanza è un sostegno economico erogato dallo Stato a favore delle persone in condizione di povertà o disagio economico. Si tratta di un beneficio che prevede il versamento di un importo mensile a coloro che ne hanno diritto, allo scopo di garantire loro un reddito minimo per vivere dignitosamente.
In Italia, il reddito di cittadinanza è stato introdotto nel 2019 come misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Si rivolge a coloro che si trovano in situazione di povertà, disoccupazione o basso reddito, e prevede il versamento di un importo mensile per un periodo massimo di 18 mesi.
Quali sono state le critiche al reddito di cittadinanza?
Il reddito di cittadinanza è stato oggetto di diverse critiche, sia prima che dopo la sua introduzione. Le principali obiezioni mosse contro questa misura sono le seguenti:
- Sostegno alla pigrizia: alcuni ritengono che il reddito di cittadinanza possa disincentivare la ricerca di lavoro, poiché le persone potrebbero accontentarsi del sussidio invece di cercare attivamente un’occupazione.
- Costo elevato: il reddito di cittadinanza comporta un notevole impegno finanziario per lo Stato, il che ha sollevato preoccupazioni per la sostenibilità economica della misura.
- Effetti collaterali: alcuni critici sostengono che il reddito di cittadinanza possa avere effetti collaterali indesiderati, come l’aumento dei prezzi degli affitti e dei beni di prima necessità, o l’emersione di attività illegali come il lavoro nero o il traffico di droga.
Cos’è Mia, Misura di inclusione sociale?
Il nuovo strumento di sostegno sociale, la cui partenza è prevista a settembre, si chiamerà Mia: “Misura di inclusione attiva”. La misura potrebbe partire già da quest’anno e più precisamente dopo i sette mesi di proroga accordati ai beneficiari del Reddito di cittadinanza con la legge di Bilancio 2023. La Mia si dovrebbe quindi poter richiedere da agosto oppure dal primo settembre.
Il valore del sostegno statale andrebbe poi a modularsi a seconda della situazione familiare dei beneficiari sia per importo che per durata. Le platee, come già deciso con la legge di bilancio, sarebbero principalmente due: nuclei familiari poveri senza occupabili e nuclei con persone occupabili.
I centri per l’impiego
Il testo del nuovo decreto prevede anche il coinvolgimento, oltre che dei centri per l’impiego, delle agenzie private del lavoro per effettuare maggiori controlli e dare la possibilità di conciliare redditi da lavoro e assegno. Infatti, le agenzie private del lavoro incasseranno un incentivo per ogni occupabile per il quale riusciranno a trovare un impiego, anche a termine o part time.
In arrivo anche una piattaforma online nella quale gli occupabili saranno obbligati a iscriversi per poter ricevere l’offerta congrua (anche contratti brevi, ma superiori ai 30 giorni), che sarà tale se la sede di lavoro sarà nella provincia di residenza o nelle province confinanti.