Indietro tutta. Nel lontano 1986 il reddito pro capite degli italiani era di 17200 euro. Non ci si crede ma a distanza di 30 anni si è registrato quest’anno quasi lo stesso livello, con un reddito di 17.400 euro. Stesso discorso riguarda Pil e i consumi che tornano ai valori del 1997.
No, non è un popolo di nostalgici il nostro. Eppure il gambero Italia cammina all’indietro. E ci si mette anche d’impegno. Studi recenti di Confcommercio nella Nota di aggiornamento al rapporto sui consumi presentano la triste realtà: in otto anni abbiamo perso circa 2.600 euro di reddito a testa e nel 2013 il reddito disponibile reale pro capite e’ diminuito, rispetto al 2007, del 13,1%, percentuale che si traduce in un ammontare di 2.590 euro a testa. E quest’anno il reddito reale dovrebbe crescere di una percentule davvero irrisoria come lo 0,4%, un dato su cui si dovrebbe riflettere.
Secondo Confcommercio, analizzando il ventennio trascorso, i consumi degli Italiani sono cresciuti modestamente (del 12,3%), soltanto in relazione alla domanda di servizi. Il consumo di beni, invece è rimasto praticamente fermo. È anche vero, peró, che una grossa fetta di servizi fa parte delle spese cosiddette obbligate: casa, carburanti, assicurazioni hanno raggiunto i livelli massimi, toccando il 41% del totale dei consumi. Per la casa, per esempio, si è passati dal 17,1% al 23,9% del totale.
Riguardo i beni, invece, cali significativi hanno interessato pasti (-4,1%), alimentazione domestica (-4,6%), viaggi e vacanze (-3,8%), cura della persona (-3,5%) e abbigliamento e calzature (-6,3%). La difficoltà ad arrivare a fine mese ,è ovvio, ha portato le famiglie a fare spending review. Per la serie piccoli Cottarelli crescono. La spesa è dunque aumentata ma i prezzi dei beni e dei servizi cosiddetti obbligati dal 1992 ad oggi sono più che raddoppiati. L’effetto? La terziarizzazione dell’economia, con crollo, come si diceva, dell’acquisto dei beni commercializzabili (dal 51,4% del 1992 al 39% del 2014) e crescita dei consumi destinati ai servizi commercializzabili, a danno di agricoltura (-1,4%) e manifatturiero (-5%). Per il Codacons occorre un provvedimento urgente atto non solo ad aumentare il potere d’acquisto delle famiglie ma anche ad incentivare gli acquisti in tutti i settori, mentre per Federconsumatori occorrono “misure di rilancio immediate, a partire da un piano straordinario per il lavoro”. E per il Governo Renzi? É ormai emergenza consumi.
11 Settembre 2014
REDDITI FERMI AGLI ANNI ’80
Scritto da Claudio Talone
I redditi delle famiglie italiane di quest'anno sono fermi ai livelli di trent'anni fa, ossia del 1986. L'ennesimo allarme è lanciato dall'Ufficio Studi di Confcommercio.