L’estate calda ha fatto volare i consumi di gelato nell’estate 2015 con un aumento stimato pari ad almeno il 10 per cento rispetto allo scorso anno segnato da pioggia e maltempo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione della giornata ufficiale dedicata da Expo al gelato, un primato del Made in Italy diffuso in tutto il mondo con la possibilità di gustare al padiglione della Coldiretti, “No farmers no party” all’ingresso del Cardo sud, l’agrigelato, direttamente dalla stalla al bancone, nelle diverse varianti compresa quella con il latte di capra.
In epoca moderna la storia del gelato risale infatti alla prima metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export’ in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio.
Il mese di luglio più caldo di sempre e le temperature comunque elevate di giugno e di agosto hanno spinto di consumi con una spesa che – sottolinea la Coldiretti – si stima supererà i 2,5 miliardi di euro nel 2015 con oltre 4 italiani su dieci che hanno mangiato regolarmente un cono o una coppetta durante la bella stagione. Con un consumo nell’arco dei 3 mesi estivi, circa 20 porzioni a testa, l’estate resta la stagione privilegiata per il consumo anche se si assiste ad una tendenza verso la destagionalizzazione, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del Sigep.
Sul mercato nazionale i consumi sono aumentati attorno ai 6 chilogrammi pro capite, pari a circa 380mila tonnellate ma in espansione è l’export con ottime prospettive non solo in ambito europeo, ma anche in America e Asia, anche grazie all’appuntamento dell’Expo.
Sono circa 40mila le gelaterie in Italia dove – sottolinea la Coldiretti – si stima lavorino oltre 150mila addetti ma rilevante è anche l’impatto sull’indotto con l’utilizzo di 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di materie prime. Va per questo sottolineata – precisa la Coldiretti – l’importanza della frutta e del latte freschi italiani nella preparazione del vero gelato dove purtroppo rischiano di prevalere surrogati di bassa qualità.
Purtroppo infatti per il gelato artigianale non esiste una legge che regolamenta il gelato artigianale ma per garantire genuinità e naturalità secondo la Coldiretti si dovrebbe usare latte fresco, non in polvere, e frutta fresca ma purtroppo non è vietato utilizzare aromi, coloranti e additivi e dunque chi fa il vero gelato artigianale subisce una concorrenza sleale da parte di chi utilizza surrogati.