Un nuovo rapporto reso noto oggi da REN21* mostra una crescita record nella capacità di generazione di energia da fonti rinnovabili,in particolare nei paesi in via di sviluppo. Secondo il Global Status Report Renewables 2016, questi risultati sono stati provocati da diversi fattori:
– Le fonti rinnovabili hanno ormai costi competitivi con i combustibili fossili in molti mercati. La leadership dei governi continua a svolgere un ruolo chiave nel guidare la crescita delle fonti rinnovabili, in particolare eolico e solare, nel settore energetico. 173 paesi hanno obiettivi per le energie rinnovabili e 146 paesi attuano politiche di sostegno. Le città, le comunità e le aziende stanno espandendo il movimento “100 per cento rinnovabili”, giocando un ruolo fondamentale nel promuovere la transizione energetica globale.
– I fattori di crescita comprendono un migliore accesso ai finanziamenti, la preoccupazione per la sicurezza energetica e l’ambiente e la crescente domanda di servizi energetici moderni nei Paesi in via di sviluppo e nelle Economie Emergenti.
Nel 2015, gli investimenti nelle rinnovabili sono aumentati del 19% negli Stati Uniti, del 17% in Cina, mentre sono diminuiti del 21% nell’Unione Europea. “Oggi abbiamo 5 volte più solare ed eolico di 10 anni fa, ma questo costituisce appena il 6% di tutta l’elettricità generata. Nonostante la rapida crescita degli investimenti, c’è ancora molta strada da fare. I maggiori investimenti nelle rinnovabili oggi vengono da Cina, USA, india e Giappone. Gli investimenti europei negli ultimi cinque anni sono calati. La leadership sulla decarbonizzazione sta passando al Sud del mondo: paesi come Morocco, Uruguay, Honduras, Nicaragua, Sud Africa e Giordania hanno speso intorno all’1% o più del proprio PIL per espandere le rinnovabili. Sono buone notizie non solo per il clima, ma per lo sviluppo sostenibile di quei Paesi.
L’Europa, però, non può e non deve mancare all’appello. Anche per l’Italia suonano non campanelli, ma campanoni d’allarme: siamo ancora il 5° Paese a livello mondiale per il fotovoltaico, grazie agli investimenti degli anni passati, ma lo scorso anno è stata aggiunta appena lo 0,3% di capacità in più.