E’ uscito in libreria, per Mimesis Edizioni, Realismo, Neorealismo e altre storie: un prezioso volume di Emanuela Garrone (prefazione di Elio Franzini) che ripercorre le vicende storiche, artistiche e culturali italiane del secondo dopoguerra.
Gli anni dal 1945 al 1952/53 sono quelli della ricostruzione morale e civile, prima che economica, del paese: in questo periodo storico gli intellettuali e gli artisti svolgono un ruolo di primo piano nella società, diventandone la coscienza critica attraverso correnti quali il Realismo letterario e figurativo e il Neorealismo cinematografico. Non sono fatti nuovi quelli che vengono analizzati, ma diverso è il punto di vista con cui si cerca di considerare opere, artisti e critici, focalizzando l’attenzione sul valore introspettivo dell’opera d’arte.
Nel secondo dopoguerra il dibattito ideologico informava le coscienze degli artisti e degli intellettuali in tutto il mondo: in Italia il peso della politica e della filosofia d’ispirazione marxista era molto forte, tanto quanto il desiderio di reinserirsi nell’alveo della cultura europea e mondiale dopo il periodo dell’autarchia fascista che aveva isolato moralmente e culturalmente il nostro paese per vent’anni. L’arte allora divenne testimonianza storica, consapevolezza della realtà, autentico desiderio di verità e di sincerità, ma soprattutto bisogno di libertà e di apertura verso l’altro. Il libro approfondisce il dibattito allora dominante tra astrattisti e realisti mettendo in evidenzia relazioni e intrecci del pensiero filosofico e critico.
Emanuela Garrone
Nata a Napoli, si è laureata in Lettere, indirizzo Storia dell’Arte, all’Università di Roma La Sapienza; specializzata in Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea all’Università di Siena, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea presso l’Università di Friburgo (Svizzera). Vive e lavora a Roma. Attualmente è responsabile del Servizio per le Arti Performative e dei Servizi Educativi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. E’ uscito in libreria, per Mimesis Edizioni, Realismo, Neorealismo e altre storie: un prezioso volume di Emanuela Garrone (prefazione di Elio Franzini) che ripercorre le vicende storiche, artistiche e culturali italiane del secondo dopoguerra.
Gli anni dal 1945 al 1952/53 sono quelli della ricostruzione morale e civile, prima che economica, del paese: in questo periodo storico gli intellettuali e gli artisti svolgono un ruolo di primo piano nella società, diventandone la coscienza critica attraverso correnti quali il Realismo letterario e figurativo e il Neorealismo cinematografico. Non sono fatti nuovi quelli che vengono analizzati, ma diverso è il punto di vista con cui si cerca di considerare opere, artisti e critici, focalizzando l’attenzione sul valore introspettivo dell’opera d’arte. Nel secondo dopoguerra il dibattito ideologico informava le coscienze degli artisti e degli intellettuali in tutto il mondo: in Italia il peso della politica e della filosofia d’ispirazione marxista era molto forte, tanto quanto il desiderio di reinserirsi nell’alveo della cultura europea e mondiale dopo il periodo dell’autarchia fascista che aveva isolato moralmente e culturalmente il nostro paese per vent’anni. L’arte allora divenne testimonianza storica, consapevolezza della realtà, autentico desiderio di verità e di sincerità, ma soprattutto bisogno di libertà e di apertura verso l’altro. Il libro approfondisce il dibattito allora dominante tra astrattisti e realisti mettendo in evidenzia relazioni e intrecci del pensiero filosofico e critico.