Rapporto Istat 2022: torna anche quest’anno l’annuale fotografia che l’istituto nazionale di statistica produce per farci capire come l’Italia cambia.
Rapporto Istat 2022, la presentazione
A Palazzo Montecitorio, il Presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha presentato il “Rapporto Annuale 2022. La situazione del Paese”. A due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il Rapporto Istat 2022, giunto alla trentesima edizione, analizza la situazione economica e sociale del Paese nel 2021 e nei primi mesi del 2022.
Particolare attenzione viene dedicata all’impatto della pandemia sul sistema delle imprese e sulla loro capacità di reazione, sulla vita quotidiana dei cittadini e sui comportamenti adottati per farvi fronte. Inoltre vengono approfonditi temi quali l’andamento delle disuguaglianze pre e post pandemia e le trasformazioni dei comportamenti sociali e demografici della popolazione.
Economia ed occupazione
Primo grande argomento che il report affronta è quello della ripresa dell’economia italiana post-pandemia. Per l’Istat questa è iniziata già nella seconda metà del 2020 ed è proseguita fino all’inizio di quest’anno. Infatti, si legge nel rapporto Istat che:“il quadro macroeconomico dell’Italia, alla metà del 2022, resta caratterizzato da una situazione moderatamente positiva, nonostante l’incertezza e i rischi al ribasso associati allo scenario internazionale”.
Nel 2021 l’Istat rileva che l’occupazione è cresciuta ma sono di pari passo sono aumentate le disuguaglianze di retribuzione e di contratti. La diffusione di forme di lavoro non-standard ha comportato livelli retributivi mediamente più bassi. Circa 4 milioni di dipendenti del settore privato percepiscono una retribuzione teorica lorda annua inferiore a 12 mila euro.
Il rapporto Istat 2022 afferma che “le misure di sostegno economico erogate nel 2020, in particolare reddito di cittadinanza e di emergenza, hanno permesso a 1 milione di individui di non trovarsi in condizione di povertà assoluta. In assenza di sussidi l’intensità della povertà sarebbe di ben 10 punti percentuali più elevata”.
Cambiano le famiglie?
La popolazione italiana è in fase recessiva ormai dall’anno 2014 e la pandemia non ha fatto altro che accelerare questo processo. “L’elevato eccesso di mortalità registrato nel 2020 è accompagnato dal quasi dimezzamento dei matrimoni”, si legge nel rapporto Istat 2022.
Negli anni esaminati nella ricerca si assiste anche al crollo delle nascite. “L’ampliarsi del deficit tra nascite e decessi associato alla più recente contrazione del saldo migratorio ha innescato, con continuità a partire dal 2014, una fase di calo della popolazione“.
Anche le forme familiari hanno subito profondi cambiamenti negli ultimi 20 anni. Si è innalzato il numero di famiglie ma sono cresciute quelle composte da una sola persona e sono diminuite quelle con figli.