Il Rapporto Eurispes Italia 2023, giunto alla sua 35ma edizione, restituisce la foto di un’Italia complessivamente pessimista. Le cause di tale atteggiamento sono da ricercare nella recente pandemia, la situazione economica generale e le ansie legate al lavoro. Il metodo della ricerca si basa su un sistema di dicotomie che aiutano a esaminare la realtà nel loro complesso. Le sei dicotomie analizzate sono: Stato/Mercato; Merito/Obbligo; Diritti/Doveri; Responsabilità/Irresponsabilità; Sicurezza/Insicurezza; Otium/Negotium.
Rapporto Eurispes Italia 2023: il pessimismo degli italiani
Nella sua presentazione della ricerca, il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, ha definito i tempi che stiamo vivendo non ordinari. La straordinarietà dei tempi che viviamo sta in quegli eventi una volta considerati imprevedibili e incredibili che invece oggi sono diventati normali. Questa considerazione apre a due tipi di riflessione. La prima riguarda la lentezza con la quale la società attuale affronta questo enorme cambiamento. La seconda è che siamo tutti chiamati a fare un atto di responsabilità per partecipare a questo cambiamento. Se non sapremo affrontare la rivoluzione digitale, i cambiamenti climatici, le disuguaglianze economiche e sociali, continua Fara, essi ci travolgeranno. Siamo nell’epoca dei diritti che, pur essendo sacrosanti, non devono togliere spazio ai doveri. E’ tempo, cioè, di riscoprire i doveri come parte integrante per la realizzazione di democrazie compiute.
Il caro vita e il lavoro
Una delle maggiori afflizioni degli italiani è senza dubbio il carovita. L’aumento dei prezzi di bollette, generi alimentari e benzina ha modificato le abitudini dei consumatori. Gli italiani tagliano le spese non essenziali come vacanze, tempo libero e regali e per gli acquisti essenziali si approfitta di sconti e offerte. Si preferisce una cena tra amici alle uscite al ristorante e si rinuncia all’acquisto di un’auto nuova. Si fanno sempre più largo comportamenti virtuosi tesi a risparmiare energia: impiego di lampadine a basso consumo, utilizzo ragionato degli elettrodomestici.
Le insoddisfazioni legate al lavoro hanno motivazioni diverse: dall’assenza di stimoli alla conflittualità sul posto di lavoro; dalla difficoltà nel conciliare vita e lavoro alla mancanza di tutele. Mobbing, mancanza di un contratto e molestie sessuali sono tra le cause che hanno portato gli italiani a lasciare il proprio lavoro.
Politica e questioni sociali
Sulle questioni politiche gli italiani hanno espresso una fiducia sempre calante nelle istituzioni. Fanno eccezione il presidente della Repubblica e le forze dell’ordine. Alta considerazione anche per scuola, sanità, Protezione civile, volontariato. La presenza delle donne in politica, secondo gli italiani, è ancora troppo bassa e le quote rosa non sono la risposta a questo problema.
La ricerca ha sondato l’opinione degli italiani anche su temi sociali divenuti di grande attualità. Oltre la metà degli italiani si dichiara favorevole a pratiche come l’eutanasia e il suicidio assistito. La maggior parte degli intervistati, invece, si è detta favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Quanto all’adozione da parte di coppie omosessuali sono favorevoli solo la metà degli italiani che invece sostengono più numerosi l’adozione da parte di single. Non incontrano il consenso degli italiani la liberalizzazione delle droghe leggere, della prostituzione, il cambio di sesso sulla base di un’autocertificazione, il riconoscimento di identità di genere al di fuori del maschile e del femminile. Ferma condanna anche di vivisezione, pellicce, caccia e animali nei circhi.