Un finale di stagione al veleno quello de “La vita in diretta“. Lo scontro in Rai tra Lorella Cuccarini e Alberto Matano è l’ultimo capitolo di una stagione resa complicata anche dalla pandemia. Ormai andati i tempi nei quali prendeva parte a spettacoli di punta del palinsesto in qualità di ballerina, la show girl ha fatto i conti con la dura legge del tempo che passa e del servizio pubblico che, spesso, sceglie più per il colore politico che per il vero talento.
Ecco lo scontro in Rai tra la Cuccarini e Matano
Non ha fatto nomi, Lorella Cuccarini, ma il riferimento era chiaramente al co-conduttore del programma del pomeriggio “La Vita in diretta“, Alberto Matano. “Un maschilista dall’ego sfrenato” che l’avrebbe costantemente messa a disagio. Ha voluto concludere con questa affermazione pesante la sua partecipazione in qualità di conduttrice al programma di intrattenimento della prima rete nazionale. Dare una sorta di spiegazione di questo suo “licenziamento” dopo una stagione televisiva complicata. Matano per la cronaca, non ha mai risposto alla Cuccarini. Senza entrare nel merito delle capacità artistiche e televisive, e delle beghe interne alla trasmissione l’uscita della showgirl sembra un po’ inelegante e sicuramente discutibile visto anche come sono gestiti lì i criteri meritocratici.
Il sistema della lottizzazione
Quando si parla di lottizzazione, la spartizione cioè delle reti televisive tra i partiti rappresentati in parlamento, che portò in passato al celeberrimo manuale Cencelli, non è mai passata di moda purtroppo. Sono cambiati gli attori che non si chiamano più Democrazia Cristiana, Partito Socialista e Partito Comunista; ora lo scenario vede in gioco Movimento 5 Stelle, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e PD ma il prodotto finale non è cambiato. Durante il governo giallo verde lo spoiler system è stato forte e le influenze della politica hanno portato ad una vera e propria razzia di poltrone ai vertici e presenze all’interno dei programmi televisivi. La show girl, siamo in democrazia si dirà, non ha mancato di mettere in evidenza le sue simpatie sovraniste.
Mentori e casacche
Scoperta da Pippo Baudo che la arruola nei suoi programmi “Fantastico” 6 e 7, passa proprio insieme a lui alle reti Fininvest dove partecipa a programmi che ripropongono in chiave commerciale quelli della televisione pubblica. La salita al potere di Berlusconi, invece, modificò il mood delle reti pubbliche spinte anche loro nel vortice di una malintesa idea di concorrenza con il risultato che i programmi che hanno segnato belle pagine della televisione italiana sono scomparsi per fare posto a tristi imitazioni dei programmi della Tv commerciale.
Una diatriba, come altre fra diversi protagonisti di altri programmi TV, che lascia sempre un po’ basiti sia per i toni che per i contenuti. Forse, alla fine, ha ragione chi non ribatte e non si lascia trascinare in beghe dalle quali si esce male comunque.