I ragni d’Australia invadono il Regno Unito. A lanciare l’allarme è stato il quotidiano “The Guardian” secondo il quale in tutta la Gran Bretagna ci sarebbero circa 50 specie di ragni non autoctoni. Specie tipiche di luoghi quali i Caraibi o l’Australia alcune delle quali sono catalogate come invasive. Come hanno fatto questi ragni ad arrivare fino all’Europa e quante possibilità hanno di adattarsi al nostro habitat?
I ragni dell’Australia nel Regno Unito
Una delle specie di ragni registrate in Gran Bretagna è la Badumna longinqua, meglio noto come ragno domestico grigio. Il suo luogo d’origine è il nuovo Galles del Sud, in Australia. In alcuni Paesi in cui è arrivato, accidentalmente, quali Giappone, Brasile e Stati Uniti, è considerata una delle specie più invasive. In Gran Bretagna, dove è stato avvistato per la prima volta nel 2021, si è diffuso rapidamente passando dal Galles meridionale alla Cornovaglia. Attualmente, la sua presenza nel Regno Unito occuperebbe un’area di 6 kmq a Plymouth, città portuale del Devon, nel sud-ovest dell’Inghilterra.
I ragni saltatori
Tra le altre nuove specie di ragni presenti in Gran Bretagna, nel campus Penryn dell’Università di Exeter, in Cornovaglia, è stato identificato una varietà di ragno saltatore simile all’Anasaitis milesae, specie tipica dei Caraibi.
Altra specie da poco approdata nel Regno Unito è lo Zoropsis spinimana, meglio noto come il falso ragno lupo. Specie mediterranea, il falso ragno lupo spopola nelle case londinesi ormai dal 2008, l’anno in cui fu avvistato la prima volta. Da allora si è diffuso a Ovest, fino al Somerset, e a Nord, fino a Newcastle.
Di dimensioni decisamente superiori è un’altra specie che, avvistata per prima a Bristol, ora campeggia in tutta la Gran Bretagna meridionale. Parliamo del ragno tubolare dalle zanne verdi il cui nome scientifico è Segestria florentina. Secondo gli studiosi sarebbe in grado di procurare all’uomo pizzichi dolorosi anche se innocui.
Il lungo viaggio dei ragni esotici
Le caratteristiche dei ragni studiati suggeriscono che la loro origine sia lontana e che la loro presenza in Gran Bretagna sia dovuta allo spostamento di persone e merci. Il falso ragno lupo, per esempio, potrebbe essere arrivato grazie a camperisti che avrebbero dato loro un passaggio di ritorno da una vacanza. Altre specie potrebbero essere giunte su navi container provenienti da Paesi lontani.
Generalmente le specie animali sono legate al loro habitat naturale. Al di fuori di esso non sopravvivono facilmente, soprattutto quando è molto diverso. Il cambiamento climatico a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni ha modificato il quadro generale. L’importante innalzamento delle temperature a livello globale sta per certi versi creando un habitat favorevole a queste specie anche lontano dai luoghi di origine. Le specie a rischio, paradossalmente sono quelle autoctone che vedono ogni giorno morire il proprio habitat.
Secondo gli esperti l’Europa sarà sempre più invasa da specie animali non autoctone, a discapito delle autoctone, sia per il movimento globale di persone e merci sia per i cambiamenti climatici. Anche se, attualmente, delle specie animali non autoctone presenti in Europa solo il 10-15% è considerata invasiva, il rischio di approdo di nuovi batteri e nuovi parassiti resta alto. L’impatto sull’ambiente e sulla salute umana sarà negativo.
In copertina foto di Bernd Hildebrandt da Pixabay