“Ragazzo di Trastevere”, opera di Giuseppe Patroni Griffi (in foto), è la quarta rappresentazione teatrale delle cinque opere (“D’estate con la barca”, “Il mio cuore è nel Sud”, “La morte della bellezza”, “La notte blu del Tram”) che fanno parte del progetto curato da Luca De Fusco “Storie naturali e strafottenti”, in scena al Mercadante di Napoli, con prezzo ridotto, dal 12 al 22 febbraio 2015.
Morto nel 2005, Giuseppe Patroni Griffi, ha ambientato nella sua terra natale, ovvero Napoli, moltissimi dei suoi lavori teatrali e letterari, oltre a dare per la prima volta dignità al personaggio del “femminiello”. A dieci anni dalla sua scomparsa, la sua città si ricorda di lui e lo fa attraverso delle sue opere considerate come minori, ma che sembra giusto riportare alla memoria del pubblico attraverso dei teatranti più giovani che hanno imparato ad amare G. Patroni Griffi grazie alla lettura delle sue opere, non conoscendolo personalmente.
Otello è il protagonista principale di “Ragazzo di Trastevere”, che non vuole farsi piovere in testa. Infatti, egli abita in una casina povera nel famoso quartiere di Trastevere, in cui ogni volta che piove, l’acqua inizia a filtrare dal tetto nonostante ci sia lo strato di pece. Il ragazzo, stanco della sua vita, decide di cambiare aria e di arruolarsi come volontario in Africa, andando incontro alla guerra e ai suoi grandi orrori. Otello non è altro che un anti-eroe, un uomo come tanti che ha la paura della morte ed il bisogno di amare, privo di una morale propria ma con la forza grande di un lottatore, il quale sbatte i pugni contro il muro del destino per chiedere alla vita la sua parte di felicità. Una parte che gli spetta di diritto.
Giuseppe Patroni Griffi ci presenta la storia di Otello con una prosa ricca e varia che si rivela come la forma più difficile della poesia. Una scrittura che ha la forza di un linguaggio che parla della vita fino ad arrivare al suo mistero, interrogando le sue speranze e le sue miserie, le sue delusioni in un’altalena di dolcezza e di crudeltà. Nel “Ragazzo di Trastevere” si impara a guardare la vita con gli occhi disillusi di chi ha la volontà di guardare al fondo delle cose, di arrivare alla verità suprema dell’esistenza umana, apparentemente dominata dal caso ed immersa nel caos della vita. La regia è affidata a Giuseppe Sollazzo con Anna Ammirati, Michele Costabile, Davide Paciolla mentre le luci sono di Gigi Saccomandi.