Silvano Vinceti, scrittore, autore e conduttore televisivo in Rai di programmi storico-culturali, pone al centro del suo nuovo libro la dimensione umana ed esistenziale di tre grandi artisti del passato: Raffaello, Leonardo e Michelangelo con le loro debolezze, contraddizioni, vizi e virtù e inserisce le loro vite nel contesto storico, sociale, culturale e politico in cui sono cresciuti e si sono formati.
L’autore descrive le influenze culturali ed esperienziali che hanno inciso sulla loro produzione artistica e che hanno influenzato la scelta dei contenuti da rappresentare, sulla evoluzione del loro stile, sul significato simbolico proiettato nelle opere e sul ruolo dell’artista nella società rinascimentale. E soprattutto si concentra sull’umanità e l’individualità dei tre personaggi, fino a toccare e a raccontare il loro rapporto con la morte.
Raffaello tra Leonardo e Michelangelo da un lato dedica particolare attenzione ai significati nascosti in molte opere dei tre artisti: l’uso di simboli, segni, lettere, numeri, richiami cabalistici, e così via, dall’altro ad aspetti più materiali e moderni: l’abilità di “uomo di marketing” di Raffaello nel tessere fruttuosi rapporti con il papato e i potenti di turno, l’avanguardia di Michelangelo nel portare al centro del suo interesse la dimensione interiore, psicologica ed esistenziale superando la concezione naturalistica e realistica dell’arte dominante nel suo tempo.
Scrive Vinceti: «Emerge una profonda differenza fra la cultura cortigiana e assecondante di Raffaello, il suo utilizzo dell’arte per ottenere denari, fama e un nuovo status sociale, quella di Leonardo, mossa da una profonda passione per l’arte come forma di verità, come comunicazione di un pensiero fondato sulla esperienza,e infine quella di Michelangelo impregnata di valori civici, di una mistica religiosa neo-platonica.»