La presentazione del primo album da solista del cantautore Raffaele Giglio è da Nennella, famosa trattoria nel cuore dei Quartieri Spagnoli. L’aria è quella di un mattino di festa: rumori di stoviglie in cucina, tavoli apparecchiati e l’attesa per il pranzo.
Gianni Valentino, sapiente barba hipster del giornalismo e della poesia, introduce Giglio e la sua musica: “Mamma Quartieri”, un album carico di atmosfere, di una stratificazione di vissuto e vicoli, di suggestioni musicali che spaziano dal ritmo cubano dell’habanera alle ballad a fil di voce fino alla saudade o pucundria nostrana.
Raffaele Giglio è un musicista, figlio di musicisti, cresciuto con in casa Pino Daniele, caro amico di famiglia. Prima di presentarsi da solo come cantautore è stato frontman dei Gentleman’s Agreement, coi quali ha macinato chilometri in giro per l’Europa e realizzato quattro album.
Ha, poi, incontrato il teatro cantando e recitando nello spettacolo “Dignità autonome di prostituzione” di Melchionna , prodotto dal Bellini.
Del suo disco ha curato gli arrangiamenti e scritto i testi, fortemente voluti in lingua napoletana, un’esigenza identitaria e un riconoscimento alle sue radici. Il maestro Salvatore Palomba è stato la sua guida nello studio della complessa grammatica napoletana e nella correzione dei testi.
Giglio e la sua musica sanno di teatro, di sceneggiata struggente, di circo e di cinema, sua grande passione. “ Mamma Quartieri” è presentato come un musical, ma un musical “doce doce” che ti afferra il cuore e ti resta dentro.
Potrebbe essere la colonna sonora di un film di Fellini o di Tarantino e sedurre il chitarrista Marc Ribot o Roberto De Simone.
Pino Daniele, Nino Rota , i ritmi più lenti del sound cubano di Portuondo, Gonzales e Ferrer , sono i riferimenti musicali del disco.
Nove i brani che raccontano di notturni Napoletani e motociclisti pazzi, di amori rom che annullano le differenze e Carmele “assassinate” metaforicamente, di femminelli, mamme addolorate, ladruncoli e riti carcerari . Topoi già noti e cantati ma filtrati dallo sguardo consapevole e contemporaneo dell’autore. Figli dei vicoli dei Quartieri Spagnoli da sempre aperti al porto ed alla tolleranza e dove Giglio è andato a vivere, nella casa dai 50 alberi di frutta, in vico Politi. E lì ha avuto modo di conoscere e frequentare i suoi personaggi perduti, di entrare nelle loro case con la sua educazione paziente e di approfondire la cultura “Che sta sotto casa mia e della quale io faccio parte.”
Accompagnato dal fisarmonicista Marcello Squillante e imbracciata la sua Gretch del ’78, Giglio ha eseguito dal vivo alcuni dei suoi pezzi: “Figli’ ‘e Ddio”, titolo omaggio a Raffaele Viviani, uno dei suoi punti di riferimento letterari in questa avventura;
“Ammore Rom” tra un napoletano ed una zingara “a faccia piccerella e ll’uocchie antiche”, una storia vera, un’unione non priva di ostacoli ma dal lieto fine che ha le sembianze di un bambino, ilnuovo napoletano.
Esecuzioni intense e stranianti, evocatrici di ricordi e sensazioni che, in qualche modo, ci appartengono e accendono il desiderio di ascoltarne ancora.
Giglio potrebbe giocare di più sul suo fisico, sulla seduzione del suo sguardo innocente, vitale e profondo ma sceglie la via dell’intelligenza, della coerenza e della sincerità: quella vincente.
Mamma Quartieri è stato registrato in presa diretta nella cripta della Basilica di San Severo a Capodimonte, al Sanità Music Studio , hanno partecipato al disco i bambini in strada del rione Sanità, col loro vociare inconsapevole.
L’etichetta discografica è la Full Heads.
I musicisti che hanno collaborato sono: Gomez: contrabbasso; Gibbone: rullanti e percussioni; Squillante: fisarmonica; D. d’Alò: clarinetto; Riccardi: tromba; Anastasia: tammorra e rik; Racioppi: charango; Fonicello: cori; Acunto: piano , synth, keyboards; Botte: voce e cori in “T’accido Carmè.
L’uscita del CD è prevista il 15 Aprile. Il 16 verrà presentato, con un concerto live, al Cellar Theory – Napoli.