Destino comune per la raccolta dei rifiuti per le strade del napoletano ed i processi ad i presunti responsabili dell’emergenza rifiuti in Campania.
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Ancora rifiuti per strada nella provincia di Napoli, e la raccolta procede a rilento. Infatti le immense quantità d’immondizia accumulate nei giorni scorsi sono ancora per strada, specialmente in periferia, e sotto il caldo torrido di questi giorni, emanano miasmi fetidi che rendono l’aria irrespirabile. E così come la raccolta, anche il processo ad i presunti responsabili dello scempio della “monnezzopoli†campana, procede a rilento. Il processo infatti è stato rinviato al 24 settembre, con i ventotto imputati (tra cui Antonio Bassolino, Presidente della Regione Campania) ed alcuni funzionari della Impregilio rinviati a giudizio. Il rinvio è stato motivato con la necessità di eseguire delle nuove notifiche nei prossimi 20 giorni, così come da termini previsti da legge. Ed in procura lo spettro della prescrizione del reato si fa sempre più concreto. Ufficialmente la procura ha chiuso da pochi giorni le indagini sulla gestione del commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania, cosa che fa pensare agli addetti ai lavori che a breve faccia una richiesta di rinvio a giudizio. Tra i ventinove indagati, spiccano i nomi del prefetto di Napoli Alessandro Pansa, di Marta Di Gennaro, l’ex vice di Bertolaso, e dell’ex commissario per l’emergenza rifiuti Corrado Catenacci. I reati vanno dalla truffa ai danni dello Stato al traffico illecito di rifiuti. Ed intanto a Chiaiano continuano le proteste contro l’apertura della cava: ieri notte tre bombe carta sono state lanciate nella cava di tufo di Chiaiano. E’ il terzo episodio analogo in pochi giorni.